
Germano Facetti. L’orrore dell’Olocausto nella scatola gialla
Ricordare l’orrore della Shoah grazie a un personaggio di straordinario spessore morale e artistico legato a Sarzana. Non aveva ancora compiuto 18 anni quando, nell’autunno 1943, Germano Facetti, con l’amico Enrico, fu arrestato per volantinaggio sovversivo a Milano durante gli anni del regime fascista. Riempito di botte a San Vittore, fu fatto salire su un treno diretto a Mathausen. E i quindici mesi di tortura e prigionia che trascorse nel sotto-campo di Gusen sono rimasti per sempre impressi in lui. Chiusi per diversi anni dentro la scatola gialla, che decise di riaprire solo durante la vecchiaia trascorsa insieme alla moglie Mary a Falcinello di Sarzana.
Proprio da quei ricordi indelebili custoditi segretamente per molti anni, poi riemersi nel suo totalizzante orrore, nasce “Germano Facetti. 53396”. E’ il titolo della mostra allestita dal gallerista e delegato alla cultura del del Pd sarzanese, Massimo Biava, con il supporto dell’architetto Gianni Piarulli: riproduzioni, video e testimonianze scritte saranno esposti nella sede del Pd di piazza Matteotti, da venerdì a domenica, per onorare il Giorno della Memoria.
"Questa mostra vuole essere un regalo alla città – ha spiegato il segretario dem Marco Baruzzo –.Abbiamo scelto di riproporre la figura di Germano Faccetti per coniugare due aspetti importanti: il ricordo dell’Olocausto e il radicamento territoriale che Facetti ebbe con la nostra città, per via delle origini di uno zio, nella fase finale della sua vita. Crediamo che questo possa essere un bel modo di fare cultura a Sarzana, valorizzando le gemme che si trovano a kilometro zero". Una mostra che non a caso verrà ospitata nella sede dem, per riavvicinare il Pd alla vita della città, dal momento che le case dei partiti non dovrebbero essere "non stanze dei bottoni, ma spazi aperti alla dimensione culturale e sociale".
"In un periodo in cui la propaganda risulta essere ancora molto efficace, l’unico modo per combatterla è attraverso le immagini del passato – ha affermato Massimo Biava –. Per questo oltre alla riproduzione del vecchio taccuino di Germano, abbiamo deciso di proiettare “La scatola gialla, una storia di odio politico” diretto da Tony West e un video del 2006, anno in cui Facetti morì, dove esce fuori il fortissimo dolore per la prigionia raccontato in maniera drammatica da lui e da Aurelio Sioli". "Quando incontrai Germano ebbi il privilegio di poter toccare con mano questo oggetto prezioso – ha aggiunto Gianni Piarulli –: il suo taccuino, racchiuso dentro la scatola gialla. La copertina era fatta con pezzi della sua divisa da schiavo, numero 53396. Sono pagine di rara intensità e bellezza che dimostrano come la cultura riesca a superare qualsiasi forma di miseria e di orrore. A Gusen, nei pochi momenti in cui i prigionieri potevano riposare nelle proprie camere, Germano teneva lezioni di musica classica, di architettura e di poesia e in quei momenti anche chi non capiva recuperava umanità e dignità".
Il Pd invita cittadini e istituzioni, con un forte appello alle scuole, a visitare la mostra venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 20. Sabato, alle 17.30, presentazione cui prenderà parte anche l’onorevole Andrea Orlando.