"Forse la società ha risistemato le categorie"

L'assessore al bilancio Carlo Rampi conferma che le tariffe del canone unico patrimoniale non sono aumentate. Il regolamento prevede suddivisione in categorie con riduzioni proporzionali al pregio della zona. Ica gestisce l'accertamento e la riscossione dell'imposta, effettuando verifiche per garantire la corretta categorizzazione delle attività. Possibili passaggi a categorie superiori in caso di insediamento su più categorie.

"In nessuna delibera di giunta si parla di aumento, le tariffe del canone unico patrimoniale sono invariate". Così l’assessore al bilancio Carlo Rampi, da noi contattato. "L’articolo 28 del regolamento sul canone unico dispone la suddivisione in categorie, individuandone tre in base al pregio della zona in cui insiste ciascuna attività – prosegue –. La tariffa è intera per le attività in prima categoria, come ad esempio il centro storico, mentre si riduce del 30 e del 40 per cento passando alla seconda e alla terza". Ica, nel caso del canone unico patrimoniale, gestisce sia l’accertamento che la riscossione dell’imposta. Secondo l’assessore, è probabile che la società abbia effettuato verifiche, non per rimodulare le tariffe ma per far sì che ciascuna attività rientri nella categoria effettiva. E ha concluso: "Ica ha dichiarato di aver ricevuto una decina di segnalazioni. Il regolamento del canone stabilisce anche che se un’attività insiste su più categorie deve pagare la tariffa più alta. Non è escluso che a seguito dei controlli da parte di Ica qualche attività possa essere passata da una categoria inferiore alla superiore".

Elena Sacchelli