
Colpo di scena nella Marinella spa Il giudice rimuove Grazzini e Currò Tornano i precedenti liquidatori
di Anna Pucci
e Elena Sacchelli
Colpo di scena nella complicata vicenda che vede da mesi contrapposti i soci di Marinella spa in liquidazione, Banca Monte dei Paschi di Siena, 25 per cento, e Sviluppo progetto Marinella srl, 75 per cento. I nuovi liquidatori sono stati esautorati e tornano in carica i precedenti. Siamo ancora nella fase delle decisioni cautelari, non ancora in quella di merito che deciderà chi tra i due soci, secondo il tribunale, abbia ragione.
Con ordinanza collegiale del 9 marzo notificata venerdì scorso, 12 maggio, il Tribunale delle imprese di Genova ha infatti accolto il reclamo cautelare di Mps contro l’ordinanza del 17 gennaio con cui il giudice monocratico Emanuela Giordano aveva, in primo grado, respinto il ricorso della banca che chiedeva l’annullamento della delibera dell’asseblea di Marinella spa con cui il 16 novembre 2022 erano stati revocati Leonardo Pagni e Giovanni Cocconi e nominati Giovanni Currò e Giovanni Grazzini (a favore Spm e contraria Mps) per una presunta mala gestio (in sostanza per le vendite frazionate dei beni, frazionamenti che violerebbero accordi sottoscritti nel 2007 con il comune di Sarzana e lo stesso Prg) che avrebbe arrecato alla società un danno di oltre 16 milioni di euro. I giudici Mario Tuttobene, Daniele Bianchi Giudice e Paolo Gibelli hanno invece disposto l’immediata sospensione della deliberazione con la conseguenza che Grazzini e Currò sono decaduti e Pagni e Cocconi sono stati reintegrati nell’ufficio. Nella stessa giornata di venerdì l’avvocato Fabrizio Carbonetti ha, per conto di Mps, notificato una diffida a Marinella spa e alle parti in causa intimando a Grazzini e Currò "di astenersi dal porre in essere qualsivoglia atto di gestione e a provvedere all’immediato passaggio di consegne a favore dei liquidatori Pagni e Cocconi" e invitando il collegio sindacale presieduto da Vieri Chimenti, nominato da Mps, a vigilare sul rispetto dell’ordinanza del tribunale.
Che cosa succederà adesso? Difficile dirlo ma a una prima verifica molti degli atti compiuti in questi mesi dai liqudatori Grazzini e Currò dovrebbero mantenere la loro efficacia, primo fra tutti il contratto preliminare di compravendita firmato con il Comune a inizio maggio per la cessione da parte della società di edifici e terreni necessari all’attuazione del Pinqua. E’ però probabile che prenda una piega diversa la vicenda uliveto: i liquidatori Grazzini e Currò avevano sospeso la vendita dei 100 ettari alla ditta dei fratelli Merano di Imperia (che si è rivolta al tribunale chiedendo che venga sancito il suo diritto ad acquistare); vendita che invece i precedenti liquidatori avevano sostenuto fino al preliminare.
I contrasti già esistenti tra i soci di Marinella spa erano culminati nell’assemblea del 16 novembre. Il 9 febbraio 2023 l’assemblea ha anche deliberato la promozione dell’azione di responsabilità nei confronti dei liquidatori Pagni e Cocconi. Il giudizio collegiale sospende la sola delibera del 16 novembre. Peraltro i giudici del collegio scrivono che "è possibile ed auspicabile l’accordo sulla nomina di nuovi liquidatori anche in alternativa a quelli che la sospensiva reintegra". Il 12 maggio, però, l’avvocato della banca ha intimato di provvedere al passaggio di consegne a favore di Cocconi e Pagni, nei confronti dei quali resta la delibera di azione di responsabilità.
Va aggiunto che il ricorso di Mps contro la delibera di sostituzione dei liquidatori ipotizzava che la scelta fosse prodromica "alla sospensione o interruzione del piano di dismissioni attuato dai liquidatori stessi, e, forse, alla revoca della liquidazione stessa", in violazione di precedenti pronunce del tribunale. Lo stesso socio di maggioranza di Marinella spa, la Spm, è società in liquidazione di cui è liquidatore il dottor Lenzi. E nella nuova ordinanza collegiale i giudici scrivono, tra l’altro, che "la reiterata opposizione senza palese fondamento di una società in liquidazione alla ulteriore liquidazione di altra cui la prima partecipa appare in effetti di difficile comprensione, avvalorando i sospetti del socio di minoranza circa la volontà di quello di maggioranza di volerne in qualche modo alterarne il corso". Ma dato che "nessuno ha mai ipotizzato la insussistenza dei presupposti della liquidazione, ovvero la stabilizzazione economica e operativa della società" occorre garantire, per evitare danni alla Marinella spa, che il piano di liquidazione proceda. Per saperne di più, occorrerà attendere la fase di discussione nel merito della controversia tra soci.