Comparto alberghiero, Riccardo Albani titolare dell’hotel ’Al Convento’ di Vezzano vede nero: "Il futuro sarà ancora più negativo del presente". Il grido di allarme arriva dall’ imprenditore che da anni scommette nell’hotel e centro benessere nel cuore storico di Vezzano, rinnovando ciclicamente l’offerta. "Il fluttuare repentino dei colori delle regioni non ha dato ai titolari di attività certezze per programmare. Per la mia struttura le difficoltà maggiore sono state il pur giustificato blocco delle regioni, che non ha consentito alla clientela, oramai solo italiana, di trascorrere momenti di relax in Liguria, sia la chiusura dei ristoranti e bar alle 18. Lavoriamo con ditte che operano nella cantieristica navale e nella manutenzione aziendale: dove cenano gli operatori in trasferta?".
Ai problemi derivati dal virus si aggiungono anche altri disagi: "Altro fattore penalizzante è il fatto che l’hotel è ubicato a Vezzano e il non aver consentito alla nostra clientela una certa mobilità con gli adiacenti Comuni di Sarzana e La Spezia ha abbattuto totalmente le presenze nel nostro centro welness, con conseguenti otto dipendenti della struttura in cassa integrazione". Previsioni certe non ve ne sono: "Siamo teoricamente aperti ma di fatto chiusi per totale mancanza di ospiti mentre i costi fissi delle locazioni, le bollette continuano ad arrivare, senza assolutamente nessun ristoro. Mi sono confrontato con colleghi, assieme abbiamo condiviso l’amarezza della situazione venutasi a creare e del fatto concreto che oltre ad esserci, già a suo tempo, adeguati a tutti gli standard igienico sanitari, distanziamento, cartellonistica, con esborsi importanti per la realizzazione e adeguamento a tali prescrizioni, nulla è valso".
I dati del trend nazionale sul turismo e la ricezione forniti da Confcommercio basati sui rilievi di Federalberghi evidenziano che il 2020 si sia chiuso con un calo di presenze di oltre il 54% rispetto all’anno precedente, con punte che in alcune località hanno superato l’80%. Purtroppo, il 2021 si è aperto all’insegna di un ulteriore peggioramento, anche a causa del perdurare del blocco dei flussi internazionali, del divieto di spostarsi da una regione all’altra e delle limitazioni alle attività e ai servizi che caratterizzano i viaggi, per vacanza e per lavoro.
Cristina Guala