
I medici Gianni Baldetti, Serena Sergiampietri e Martina Merciadri
Massa, 19 giugno 2025 – E’ stato presentato nei giorni scorsi, al Noa lo studio dell’Asl sulla chirurgia senologica non conservativa nel grande anziano, effettuato nell’ambito della sezione ospedaliera Oncologia chirurgica ricostruttiva della mammella Apuane diretta da Gianni Baldetti. Nello specifico, sono state selezionate sette pazienti sopra gli 80 anni, candidate a mastectomia e biopsia del linfonodo sentinella per grandi anziane.
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Le pazienti sono state sottoposte a monitoraggio dei parametri vitali, catetere venoso periferico e successivi controlli ecoguidati, che hanno permesso di confermare la corretta esecuzione dei blocchi, ovvero preparare all’intervento in anestesia loco-regionale. L’esecuzione corretta dei blocchi anestetici nella mastectomia è fondamentale per gestire il dolore post-operatorio e migliorare il recupero.
Gli interventi sono stati eseguiti senza riportare complicazioni intra o postoperatorie con soddisfazione sia degli operatori che delle pazienti; in particolare è stato riscontrato: completo controllo del dolore intra e postoperatorio, assenza di somministrazione di oppioidi postoperatori, assenza di delirio postoperatorio, assenza di nausea e vomito postoperatori, alimentazione immediata del paziente al rientro in camera, mobilizzazione precoce del paziente, riduzione del tasso di insorgenza di dolore cronico post operatorio. La tempistica operatoria è risultata soddisfacente senza riportare un allungamento dei tempi ed eliminando la tempistica del risveglio. I pazienti hanno inoltre sempre mantenuto parametri vitali stabili e sono sempre rimasti in respiro spontaneo con ossigenoterapia in cannule nasali.
“L’esperienza - evidenzia il dottor Baldetti - ha cercato di valutare i benefici che si possono ottenere conducendo questi interventi in anestesia loco-regionale pura, evitando a queste pazienti l’anestesia generale. I risultati, anche se limitati a un campione esiguo, fanno ben sperare che queste tecniche entrino sempre più a far parte della pratica clinica. Sicuramente, sia se usate come tecnica esclusiva lasciando le pazienti in respiro spontaneo che se integrano un’anestesia generale, possono costituire un valido strumento per gestire al meglio il dolore”.