
Giuseppe Pepe, direttore di Medicina d’emergenza-urgenza all’ospedale Versilia ed eletto presidente del nuovo consiglio direttivo regionale Simeu
Firenze, 15 giugno 2025 – La medicina d’urgenza è a un bivio. Mentre i pronto soccorso della Toscana continuano a reggere l’urto di una domanda in crescita e di personale sempre più scarso, la Simeu regionale — la società scientifica
che rappresenta i medici dell’emergenza — ha cambiato guida. E rilancia. Giovedì 12 giugno si è insediato il nuovo Consiglio direttivo regionale. Eletto all’unanimità, alla presidenza c’è il Giuseppe Pepe, direttore di Medicina d’emergenza-urgenza all’ospedale Versilia. Accanto a lui, nel ruolo di segretario, Michele Lanigra, direttore del pronto soccorso di Santa Maria Nuova, a Firenze. Insieme guideranno la Simeu Toscana per il triennio 2025-2028. L’obiettivo è già chiaro: dare un’identità forte e riconosciuta al medico dell’emergenza.Perché oggi, chi lavora nei pronto soccorso toscani lo fa con una missione, ma spesso senza prospettive. E questo, per la Simeu, non è più tollerabile. Una figura unica, una rete sola. Il programma di indirizzo varato dal nuovo consiglio è ambizioso: promuovere e realizzare una integrazione vera tra ospedale e territorio. Non uno slogan, ma un progetto concreto. Al centro, c’è la figura professionale unica del medico di emergenza-urgenza (MEU): lo stesso professionista che interviene in ambulanza, accoglie in triage, cura in osservazione breve, degenze Hdu e area subintensiva.
Una figura ibrida e trasversale, che oggi spesso esiste solo nei protocolli, ma che — se valorizzata — potrebbe essere la chiave per risolvere uno dei problemi più gravi del sistema: la carenza strutturale di personale nei pronto soccorso. “L’integrazione tra territorio e ospedale non può più essere opzionale. È l’unico modo per garantire sicurezza e qualità delle cure”, dice il presidente Pepe. E parla di “continuum assistenziale”: un unico flusso che va dal soccorso sul territorio fino al trattamento nelle strutture di emergenza ospedaliera, passando per le aree di osservazione e monitoraggio.
Patologie tempo-dipendenti: ogni minuto conta
Il nuovo direttivo punta anche a rafforzare il legame con le altre società scientifiche coinvolte nella gestione delle patologie tempo-dipendenti: infarti, ictus, arresti cardiaci, sepsi, politraumi. Ogni anello della catena deve sapere cosa fare, quando e con chi. E questo, oggi, non sempre accade. “Vogliamo collaborare, ma anche chiarire i ruoli”, sottolinea Lanigra. A partire dal rapporto con la medicina territoriale, primo contatto dei pazienti, ma troppo scollata dalla rete dell’emergenza. L’obiettivo è semplificare e rendere più efficiente anche la gestione dei casi minori e non urgenti, che affollano i pronto soccorso.
Le delibere ci sono. Ora serve la politica
Due strumenti già esistono. Norme già approvate dalla Regione, che potrebbero rappresentare una base operativa per rilanciare il confronto con la politica sanitaria. Non servono nuove leggi, dicono dalla Simeu: serve mettere in pratica ciò che c’è. Serve investire. Serve ascoltare.
Negli ultimi 25 anni, la Simeu è stata interlocutore stabile della Regione. Con quel dialogo — spesso invisibile ma costante — si è costruito un modello toscano dell’emergenza che oggi è guardato con rispetto a livello nazionale. Ma il modello, se non si aggiorna, diventa cornice vuota.
Il consiglio direttivo regionale Simeu
Insieme a Pepe e Lanigra, il consiglio direttivo regionale Simeu è composto da: • Alessia Bemi (Ospedale Apuane, Massa) • Matteo Borselli (Ospedale Misericordia, Grosseto) • Giovanni Bova (Direttore PS, AOU Siena) • Ersilia De Curtis (Ospedale Prato) • Valentina Lami (AOU Pisana) • Ilaria Melara (Ospedale Versilia) • Francesco Pepe, medico in formazione specialistica MEU (Università di Firenze) • Alessio Prota (AOU Careggi, Firenze)
Un gruppo di professionisti che ogni giorno è dentro l’urgenza vera. Che conosce le criticità, ma anche le possibilità. E che ha deciso di non aspettare più riforme dall’alto. Il tempo delle attese, nei pronto soccorso, è già troppo lungo.