
Lucrezia Domina ha brillato ai campionati italiani «cadetti» di Chianciano Terme
"In queste gare ho cercato di dare il meglio di me. Essendo ‘in carico’ ovviamente non pretendevo un campionato splendido ma sono riuscita lo stesso a portare a casa grandi risultati e soddisfazioni. Adesso, testa ai mondiali junior". Dalle parole con cui Lucrezia Domina ha descritto il proprio rendimento ai campionati italiani "cadetti" di Chianciano Terme, si capisce perché la nuotatrice pratese sia una delle promesse più fulgide della del nuoto italiano: nonostante le tre medaglie portate a casa nell’ambito della competizione che vedeva sfidarsi i migliori giovani del movimento natatorio italino (due delle quali del metallo più pregiato) la giovane atleta era ed è pronta ad alzare ulteriormente l’asticella e a guardare oltre.
Da Chianciano, l’agonista classe 2008 torna ad ogni modo con due titoli italiani di categoria, essendo stata la più veloce di tutte sia nei 200 che nei 400 stile. E per chiudere in bellezza, ha sfiorato il "tris d’oro" negli 800 stile, laureandosi vice-campionessa italiana in virtù della medaglia d’argento agguantata nelle scorse ore nella sua ultima gara (alla presenza del governatore Eugenio Giani, che ha premiato le sportive salite sul podio).
A tutto ciò va aggiunta la medaglia d’oro conquistata nella staffetta insieme alle compagne di Nazionale nei recenti Europei "juniores", in Slovacchia. Per la diciassettenne di Prato, cresciuta nella Futura prima e nell’Azzurra poi per approdare alcune stagioni fa all’H.Sport Firenze, ci sono quindi tutte le premesse giuste per continuare a crescer come da programma, anche se fa già parte idealmente della "golden generation" del nuoto pratese che insieme a Gianmarco Sansone e a Bianca Nannucci sta facendo incetta di medaglie internazionale.
E chissà che dalla prossima sfida "mondiale" non possano arrivare altre medaglie o altri piazzamenti di prestigio, per chiudere la stagione nel migliore dei modi possibili. Ed iniziare a pensare a quando, tra non molto, si troverà a competere definitivamente tra le "assolute".
Giovanni Fiorentino
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