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Ciclismo / Il caso Iannnelli. Chiuchiolo: "Deluso e indignato per i due convegni"

L'ideatore e fondatore della pagina social “Giustizia per Giovanni-Sicurezza per tutti” torna a parlare di Iannelli dopo i due convegni che si sono svolti a Coverciano e Settimello

Giovanni Iannelli

Prato, 17 gennaio 2023 - Con una dichiarazione ufficiale Francesco Chiuchiolo, ideatore e fondatore della pagina social “Giustizia per Giovanni- Sicurezza per tutti” torna a parlare del caso di Giovanni Iannelli esprimendo la sua delusione, amarezza e indignazione, in merito ai due convegni svoltisi in Toscana e dove si è parlato del tema sicurezza.

“Sono deluso per il fatto che il Comitato Regionale Toscano della FCI, offendendo la memoria di Giovanni, abbia recentemente organizzato proprio in Toscana due convegni dove si è parlato di sicurezza con due relatori che sono direttamente coinvolti. Mi riferisco in particolare al convegno tenutosi a Coverciano dove tra i relatori vi è stato l’avvocato Nuri Venturelli che rappresenta e difende la FCI, nonché gli altri soggetti tesserati per la FCI, nella causa civile pendente avanti al Tribunale di Alessandria; negli scritti presentati dal suddetto difensore si evincono infatti tutta una serie di circostanze in contraddizione con quanto previsto dal Regolamento tecnico in ordine alla sicurezza, che dunque male giustificano il suo intervento a detto convegno”.

L’altro convegno è quello di sabato scorso a Settimello di Calenzano. “Qui ancora più imbarazzante – afferma Chiuchiolo - la presenza tra i relatori al convegno dedicato ai direttori di corsa, del dottor  Roberto Sgalla il quale, nonostante non abbia mai avuto la tessera di direttore di corsa, non abbia mai organizzato una corsa ciclistica, da diversi anni è stato nominato e riveste il ruolo di responsabile della Commissione Nazionale Direttori di corsa e sicurezza della FCI. Sgalla, nonostante l’evidente incompatibilità e l’invalicabile conflitto d’interessi, è stato nominato dal Pubblico Ministero di Alessandria consulente della Procura della Repubblica di Alessandria e anche all’esito di quella relazione, in realtà una memoria difensiva per la FCI, quel Pubblico Ministero ha archiviato la causa penale per la morte di Giovanni”.                                                    

Antonio Mannori