Alice canta Battiato, che brividi al Politeama

Grande successo per il concerto, fra brani "mistici" e grandi successi

Alice al Politeama

Alice al Politeama

Prato, 9 maggio 2022 - Qualcuno ha scritto su Twitter: "Sono andata a sentire Alice che canta Battiato. Lasciate perdere il campionato e trovatevi qualcosa da fare". Come dire, uscite, tornate a teatro (e al cinema). E ha ragione, perché vedere il Politeama Pratese strapieno e felice è un'emozione, tornare insieme alla musica dal vivo è un brivido. Il concerto di domenica sera all'ex Banchini, poi, aveva tutti gli ingredienti per smentire chi superficialmente pensa solo che Carla Bissi in arte Alice sia una memoria del passato che vive di amarcord. Qualche paletto, non certo rivelazioni, perché in questi anni è passata diverse volte in Toscana e quindi chi voleva ha potuto sapere: Alice, a pochi mesi dal suo 68esimo compleanno, ha una voce perfetta. Ha mantenuto il timbro che aveva fra gli anni Settanta e Ottanta, inconfondibile e affascinante, e non perde una nota, tranne quando la polvere del teatro la costringe a fermarsi per un attimo, ma niente paura: ci pensa il pubblico a evitare il momento di imbarazzo con uno degli innumerevoli e sonori applausi, poi si riparte come se nulla fosse. Ed è un viaggio bellissimo, a volte la stessa Alice sembra sorprendersi di tanto sostegno.

Prima parte dedicata alla produzione "mistica". Pezzi impegnativi, da ascoltare parola per parola. Poi spazio ai capolavori di Franco Battiato, quelli scritti per lei - unica interprete vivente legittima del maestro siciliano - e quelli che tutti hanno amato negli anni, da Summer on a solitary beach a Povera Patria, da Un'altra vita a Gli Uccelli. E qualcuno in sala si sarà ricordato di un concerto di Battiato proprio al Politeama, quando durante l'esecuzione de Gli uccelli fu aperta (caso raro) la "cupola" di Nervi, permettendo al pubblico di vedere il cielo stellato. Se la memoria non inganna al pianoforte, allora, c'era Carlo Guaitoli, che domenica sera ha diretto i Solisti Filarmonici Italiani. E qui sta un'altra chiave del successo. Perché se l'elettronica era l'ossatura musicale di tanti grandi successi di Battiato, questi arrangiamenti per orchestra - eseguiti senza pecche - esaltano le poetiche dei testi e la voce di Alice. Grande repertorio, grande voce, grande musica: con Messaggio, I treni di Tozeur, L'era del cinghiale bianco e l'immancabile Per Elisa (Alice dice di essersi riappacificata con la canzone che le fece vincere Sanremo nell'81, dopo averla detestata, ma la sensazione è che la canti con generosità perché il pubblico lo aspetta...) si chiude in trionfo, con tanto di standing ovation. Per lei e per Battiato.