Savelletri di Fasano (Brindisi), 31 luglio 2016 - Nello splendido scenario di Borgo Egnazia (non a caso scelto da Madonna in questi giorni per un po’ di relax) la quattordicesima edizione del Salento Finibus Terrae ha chiuso i battenti con una autentica parata di stelle.
Il festival cinematografico ideato da Romeo Conte, regista pugliese di nascita ma pratese di adozione, ha "svelato" alcuni dei vincitori nella serata finale di venerdì 29 luglio. Altri sono stati premiati nelle sette serate del festival. Otto i cortometraggi premiati nelle varie sezioni.
Dal veterano Massimo Wertmuller al suo debutto dietro la macchina da presa con «Il tema di Jamil» a giovani autrici come la padovana Mariachiara Manci e il suo «Bagaglio in eccesso» passando per il tocco internazionale nella sezione Mondo corto che ha visto trionfare «Los Angeles 1991» di Zacarias e Mac Gregor.
Per una settimana alcune località del Salento hanno ospitato volti noti del cinema italiano, amatissimi dal pubblico come Veronica Pivetti e Lando Buzzanca (a quest’ultimo è stato assegnato il premio Safiter alla carriera). E poi ancora Giorgio Colangeli, Marco D’Amore e Francesco Ghiaccio per la proiezione del film «Un posto sicuro», Giorgio Amato, Alessia Barela e Gianmarco Tognazzi per «Il ministro», Cosimo Alemà e Irene Vetere regista e attrice per «Zeta», il film che racconta il mondo del rap italiano presentato al festival con una proiezione speciale.
Acclamato ed applaudito soprattutto dai giovanissimi, il rapper Clementino, uno degli attori del film. Tanti ancora gli ospiti che si sono alternati nela settimana della kermesse che negli anni ha saputo conquistarsi uno spazio di tutto rispetto nel variegato (e spesso confuso) panorama dei festival sparsi un po’ ovunque. Grazie anche a una direzione artistica coraggiosa ed intelligente e a tutto lo staff di Romeo Conte che da 4 anni cura anche il Prato Film Festival.
Nella serata finale sono arrivati a Borgo Egnazia alcuni degli interpreti della serie tv «Gomorra», Fabio De Caro e Ivana Lotito, l’attrice Elda Alvigini («Manuale d’amore» di Giovanni Veroesi). Anche se a dire il vero, gli applausi più affettuosi e calorosi sono stati riservati al grande Lando Buzzanca che si è lasciato andare ai ricordi di una strepitosa carriera lunga oltre mezzo secolo, iniziata grazia a Pietro Germi che lo scelse per un piccolo ruolo in «Divorzio all’italiana». Anche per quest’anno, il meglio della produzione dei cortometraggi, eventi, proiezioni speciali, omaggi e tributi; un calendario di prestigio ben dosato da Romeo Conte che ancora una volta porta a casa un successo di affluenza e di gradimento. Cala il sipario su Salento Finibus Terrae 2016 ma il suo direttore artistico è instancabile. Da domani si comincia a lavorare per la prossima edizione del Prato Film Festival in cartellone la prossima primavera.