MARIA SERENA QUERCIOLI
Cronaca

Vigile alla sbarra . Comune parte civile

Aperta l’udienza preliminare a carico dell’agente a cui furono trovate immagini pedopornografiche nel pc.

Secondo quanto emerso dalle indagini, l’agente di polizia municipale deteneva migliaia di. file e immagini a carattere pedopornografico nel pc dell’ufficio

Secondo quanto emerso dalle indagini, l’agente di polizia municipale deteneva migliaia di. file e immagini a carattere pedopornografico nel pc dell’ufficio

Si è aperto ieri di fronte al gup di Firenze il processo a carico del vigile urbano di Carmignano accusato di detenzione di materiale pornografico nel pc del suo ufficio, in Comune a Carmignano. L’udienza si è aperta ma è stata rinviata praticamente subito a fine settembre quando il giudice dovrà decidere sull’eventuale rinvio a giudizio. La procura distrettuale, competente per il tipo di reato contestato, ha chiesto il rinvio a giudizio del vigile, assistito dall’avvocato Pier Nicola Badiani. Il Comune di Carmignano, invece, si è costituito parte civile, assistito dall’avvocato Massimiliano Tesi. L’agente, che ha prestato servizio tantissimi anni nel corpo della polizia municipale di Carmignano, è stato sospeso. Secondo quanto appreso, il materiale che è stato scoperto e sequestrato dagli investigatori era contenuto in una cartella sotto il falso nome di "Archivio/Autovelox/mio" nel pc dell’imputato in Comune. La scoperta risale all’ottobre scorso quando i computer furono colpiti da un virus. Dopo la manutenzione del tecnico fu fatta la segnalazione alla procura . L’analisi del pc ha portato alla luce immagini agghiaccianti: 153.347 file immagini e 1117 file video. L’imputato "consapevolmente si procurava e deteneva, per via telematica ingente materiale pornografico realizzato utilizzando minori di anni 18 (in molti casi anche in tenera e tenerissima età) inerenti rapporti sessuali tra loro e con adulti, in scene di autoerotismo e di nudo)", ha scritto all’epoca il pm nell’informativa al comandante della municipale di Carmignano. Le condotte contestate, gravissime, si sarebbero protratte nel tempo: dal maggio 2015 fino all’autunno dell’anno scorso. Una vicenda molto seria per la quale sono stati presi immediatamente provvedimenti.

L.N.