Verso la normalità. Nessuno è fuori casa. Subito lavori alla frana che minaccia Figline

Ancora chiuso il cimitero di Chiesanuova, off limits anche i giardini. Controlli a tappeto nelle aree verdi della città: aperti solo il Giocagiò. l’ex Ippodromo e le Cascine di Tavola. Tre scuole senza ascensore. .

Verso la normalità. Nessuno è fuori casa. Subito lavori alla frana che minaccia Figline
Verso la normalità. Nessuno è fuori casa. Subito lavori alla frana che minaccia Figline

Prove di normalità. Undici giorni dopo l’ondata di piena che ha mandato sott’acqua strade, case e aziende, la città tenta di ritrovare un equilibrio anche con il ritorno in casa propria delle ultime famiglie evacuate. L’attenzione adesso è rivolta a Figline minacciata dalla frana che si è aperta sulla collina dopo il passaggio del ciclone Ciaran che ha reso necessari una serie di controlli da parte di geologi.

Lo smottamento nella zona di Figline, avvenuto su area privata, già da ieri è uno dei temi centrali del tavolo tecnico istituito per programmare gli interventi necessari alla messa in sicurezza della frana. Anche su scuole, giardini e cimiteri ancora c’è da fare. Procede infatti senza sosta l’attività della Protezione civile e degli uffici comunali, in stretta collaborazione con le aziende dei servizi, per un graduale ritorno alla normalità: da ieri sono riaperti tutti i cimiteri, ad eccezione di quello di Chiesanuova che ha subito seri danni in seguito al cedimento del muro di cinta.

Parzialmente riaperti anche i giardini: il Gioca Giò, il parco ex Ippodromo e le Cascine di Tavola sono in sicurezza. Qui è stato già completato il controllo delle alberature e la pulizia, mentre restano chiusi tutti gli altri giardini e aree verdi della città fino alla mezzanotte di venerdì 17 novembre per dare la possibilità ai tecnici di controllare lo stato delle alberature e procedere, là dove necessario, alla ripulitura delle ramaglie. Fino alla fine della settimana saranno quindi off limits gli altri parchi cittadini.

Spazi esterni delle scuole chiusi per sicurezza: anche per quanto riguarda i plessi scolastici verranno controllati tutti i giardini con un’apposita strumentazione scientifica, anche se al momento a vista non emergono criticità oltre a quelle già risolte o comunque in gestione.

Ancora danni da maltempo alle strutture: in tre plessi scolastici restano inattivi gli ascensori e i vani caldaia dove è necessario attendere la completa asciugatura dell’impianto prima della rimessa in funzione: i dirigenti sono stati già avvertiti per organizzare un momentaneo spostamento di aule al piano terra per le classi con studenti con difficoltà motoria vista l’impossibilità di utilizzare gli ascensori.

Continua con i mezzi di Alia, delle aziende private, l’esercito e l’aiuto delle colonne mobili di Lazio e Campania l’attività di ritiro ingombranti e pulizie strade nelle aree colpite dall’alluvione. Si sta concludendo il primo passaggio di ritiro dei rifiuti alluvionati su tutto il territorio.

Del resto i numeri sono impressionanti: oltre mille richieste di intervento dalla sera del 2 novembre, giorno dell’alluvione, a ieri mattina. Trecento volontari disseminati sul territorio di 15 associazioni differenti a cui si sono aggiunti 150 altri volontari provenienti da fuori regione. Una macchina organizzativa, quella della protezione civile, che si è messa subito in moto dopo l’esondazione del Bisenzio e dei torrenti, il 2 novembre scorso.

Si.Bi.