REDAZIONE PRATO

Una "pompa bianca" in arrivo tra l’Esselunga e la questura

E’ crisi per i benzinai tradizionali: solo il 20% del totale

La strozzatura al Soccorso

Prato, 6 agosto 2015 - Mentre Conad e Coop danno vita alla guerra dei distributori di carburante a colpi di nuove aperture e sconti, decine di gestori di pompe di benzina decidono di abbandonare l’attività perchè non più remunerativa. Negli ultimi anni in città c’è stata una vera e propria fuga nel settore. I dati in possesso della Confesercenti rivelano che solo il 20% degli impianti (quindi una decina sui 55 totali) hanno un gestore estraneo alle grandi compagnie petrolifere.

Le altre invece fanno parte del circuito easy self (quindi fai da te con la presenza solo di un responsabile che si accerta che non ci siano problemi o disservizi per i clienti) o della categoria low cost (le cosiddette pompe bianche che di recente si stanno diffondendo anche in città).

«Siamo di fronte ad un fenomeno che si accentua sempre di più - spiega Massimiliano Denti, coordinatore sindacale Confesercenti della Faib - Nel settore c’è grande preoccupazione, anche alla luce dell’apertura del nuovo distributore voluto dalla Coop nel parcheggio della Maisons du Monde. Senza dimenticare che ce ne sarà un altro, sempre lungo la declassata, fra la rotonda della Questura e quella dell’ex Pratilia. Pompa i cui lavori tra l’altro sono in uno stato di realizzazione molto avanzato».

La crisi nel settore ha portato anche alla perdita di posti di lavoro. Almeno una ventina, secondo Confesercenti. E chi resiste lo fa soltanto grazie alla presenza di attività collaterali, come l’autolavaggio, l’autofficina, il cambio gomme o la sostituzione pezzi. «Sono sempre più i gestori che decidono di lasciare la pompa di benzina - racconta Denti - e si dedicano esclusivamente all’autolavaggio, cambio gomme o riparazione auto. Sul carburante c’è troppa concorrenza e poco margine di guadagno, soprattutto in considerazione dell’erogato. Se negli anni ‘70 eravamo i primi d’Italia per carburante consumato pro capite, oggi la situazione è completamente peggiorata. Prima c’era la fila per prendere in gestione un impianto, ora non si trova più nessuno pronto a rilevarlo e ad investirci».

A confermare il trend di crisi del settore c’è anche la chiusura dell’impianto Esso di via Melis, vicino al palazzetto dello sport. «Non solo è stato chiuso a seguito della notizia dell’apertura della pompa bianca della Conad - conclude Denti della Confesercenti - ma la compagnia ha deciso proprio di smantellarlo. Segno della quasi impossibilità di fare utili con accanto un distributore low cost come quello della Conad che pratica prezzi bassi e ha un grande richiamo fra gli automobilisti».