Un allarme sul telefono. E l’infermiere arriva

Una nuova app aiuterà i malati cronici a ricevere assistenza medica a domicilio. "E’ da sistemi del genere che passa la salute del futuro"

Migration

La sanità del futuro all’insegna della prossimità passa anche (e soprattutto) dalla tecnologia con la novità di una App, ideata dal dipartimento infermieristico ed ostetrico dell’Asl Toscana Centro diretto da Paolo Zoppi. Il progetto "Proassist 4.0. Gestione personalizzata in realtime per un’assistenza territoriale 4.0" è stato seguito da un gruppo di lavoro dell’Asl in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze, Medea, Amici dell’Hospice onlus e l’Associazione Diabetici Pistoiesi Adp. Come funzionerà l’App? "I destinatari del servizio sono sia il personale sanitario - ad esempio l’infermiere di famiglia e di comunità, i medici di base e il team di cura - sia i pazienti stessi o i caregiver, attivamente coinvolti nel monitoraggio del proprio stato di salute", spiega Zoppi. "Gli stessi pazienti con patologie croniche potranno essere seguiti rimanendo nelle proprie abitazioni. Così si potranno ottimizzare anche le risorse e la forza lavoro a disposizione". L’App è stata presentata ieri mattina durante un convegno nell’aula magna del Pin che aveva come tema centrale l’assistenza territoriale del futuro che prevede nuovi strumenti in grado di garantire una cura adeguata ai cittadini e una sostenibilità del servizio sanitario. Proassist 4.0, fra l’altro, è stato insignito del premio nazionale indetto da Promis (Programma mattone internazionale salute, che promuove la sanità delle regioni in Europa e nel mondo). "L’App consente di pianificare l’assistenza territoriale in funzione delle reali esigenze dei pazienti e degli operatori della salute", prosegue Zoppi. Tramite un sistema di monitoraggio remoto e realtime si potrà effettuare una raccolta capillare dei parametri biometrici dei pazienti per rilevare eventuali criticità impreviste. Così gli stessi operatori e i medici potranno organizzare le visite domiciliari a secondo delle priorità. L’App sarà personalizzata ed i pazienti potranno inserire le proprie misurazioni: quando saranno identificate anomalie, partiranno degli alert all’equipe sanitaria. "ll sistema ideato faciliterà il nuovo modello assistenziale dell’infermiere di famiglia e di comunità, che in area pratese conta 70 operatori - dice Zoppi - e l’integrazione con i medici di base combinando l’uso di nuove tecnologie, continuità di monitoraggio dei parametri clinici, dialogo tra i professionisti del team di assistenza. L’App potrà essere impiegata in via sperimentale: ne dovremo parlare con i sindaci e gli altri attori del servizio".

Sara Bessi