SILVIA BINI
Cronaca

L’ultima giunta Bugetti. Comune commissariato, delibere sul filo di lana per evitare la paralisi

Ieri gli assessori hanno approvato la variazione di bilancio da 2,7 milioni. Sul tavolo alloggi per emergenza, contributi affitto e centri estivi. Da oggi diventa effettivo lo scioglimento del consiglio comunale

Ilaria Bugetti, ormai ex sindaca di Prato

Ilaria Bugetti, ormai ex sindaca di Prato

Prato, 11 luglio 2025 – Alla mezzanotte è calato il sipario sull’amministrazione Bugetti, la più breve nella storia politica di Prato. Dopo poco più di un anno, appena 392 giorni, l’avventura della sindaca è ufficialmente arrivata al termine, portando con sé la decadenza della giunta, dei consiglieri comunali e dei collaboratori nominati su base fiduciaria. Un epilogo amaro, che segna una pagina inedita e a suo modo storica per la politica pratese. Quella che si apre adesso per Prato è una fase sospesa, priva di guida politica, segnata da dieci mesi di gestione commissariale che traghetteranno la città fino alle prossime elezioni amministrative, previste nella primavera del 2026. Nelle prossime ore sarà la prefetta Michela La Iacona a formalizzare il decreto di decadenza del consiglio comunale e a trasmettere al Quirinale la richiesta di scioglimento dell’assemblea cittadina.

Una volta ricevuto il decreto presidenziale, scatterà in automatico la nomina del commissario prefettizio da parte del ministero dell’Interno su proposta della prefetta. Toccherà a questa figura gestire l’amministrazione comunale in una fase che, per sua natura, dovrà limitarsi all’ordinario: bilanci, gestione degli uffici, manutenzioni, sicurezza urbana, servizi. Nessuna decisione politica, nessuna scelta strategica.

Fino all’insediamento (molto probabilmente la nomina avverrà in mattinata) sarà la Prefettura a gestire l’amministrazione. Non è escluso che, accanto al commissario, vengano nominati uno o due subcommissari con deleghe specifiche. Ma la sostanza non cambia: la città dovrà fare a meno di un governo politico. Le dimissioni di Bugetti, rassegnate lo scorso 20 giugno dopo l’avviso di garanzia ricevuto nell’ambito di un’inchiesta giudiziaria, si sono trasformate ieri in un atto irrevocabile. Il passaggio di consegne, questa volta, non avverrà tra forze politiche, ma tra un’amministrazione eletta e una gestione tecnica. Nessun simbolo, nessuna investitura pubblica: solo una firma a sancire la fine anticipata di un’esperienza amministrativa mai davvero decollata.

La variazione di bilancio

Cala il sipario. Ieri l’ultima giunta dell’amministrazione Bugetti per approvare la variazione di bilancio da da 2,7 milioni di euro e mettere ordine negli atti prima di passare il testimone. L’obiettivo? Lasciare quanto più possibile una macchina amministrativa pronta, con i dossier strategici organizzati in modo chiaro per il commissario prefettizio che nominerà il ministero dell’Interno, su indicazione della prefettura.

In queste ultime ore di governo, il lavoro non si è fermato. Anzi, c’è stata un’accelerazione finale per portare a termine le questioni più urgenti. Urbanistica, servizi alla persona, progetti europei, edilizia popolare: la giunta ha cercato di mettere ordine, chiudendo ciò che era ancora aperto, inserendo le ultime pedine e sistemando i capitoli più delicati.

La variazione di bilancio approvata ieri servirà a registrare e applicare trasferimenti da altri enti verso progetti già avviati o in fase di definizione. Una parte consistente, circa un milione di euro, è destinata alla copertura dei costi per le elezioni regionali. Seguono 215mila euro per il finanziamento dei centri estivi, 165mila euro per la manutenzione degli alloggi popolari, e 750mila euro di fondi europei legati al progetto Net Zero District per il contrasto al cambiamento climatico.

Ma il cuore dell’ultima manovra politica non è solo nei numeri. Tra le delibere più significative figura quella che dà il via al programma Domus, pensato per riorganizzare e rafforzare l’emergenza abitativa. Si tratta di un nuovo sistema di assegnazione rapida e trasparente degli alloggi Erp per famiglie in difficoltà, che sostituisce i vecchi programmi Diversetà, Europan e RigenerPrato.

Gli alloggi disponibili verranno assegnati con criteri certi, tenendo conto delle caratteristiche delle abitazioni: quelle più ampie, ad esempio, potranno essere destinate a coabitazioni tra nuclei. Anche sette alloggi finora gestiti direttamente dal Comune entreranno a far parte del patrimonio Erp e saranno affidati all’Epp, una volta completata la ristrutturazione.

A tutela del diritto alla casa, la giunta ha anche deliberato lo stanziamento di 250mila euro per il contributo affitti, a cui si sommano i 90mila euro della Regione Toscana. Risorse insufficienti rispetto al passato: nel 2022 il fondo superava il milione, ma da due anni il governo ha azzerato i finanziamenti statali. Nonostante questo, l’amministrazione ha deciso di sostenere le famiglie più fragili, con particolare attenzione ai nuclei con disabili, anziani over 70, genitori soli e minori a carico. I criteri dettagliati saranno inseriti in un bando in uscita nelle prossime settimane.

Infine, un altro tassello importante è stato messo sul fronte dell’educazione. La giunta ha autorizzato la stipula delle convenzioni con i nidi privati accreditati e con le scuole dell’infanzia paritarie per garantire un’offerta formativa di qualità, accessibile e inclusiva per i bambini da 0 a 6 anni. Le famiglie residenti a Prato potranno beneficiare di contributi per abbattere le rette e sostenere i costi educativi. La convenzione include anche misure di sostegno per l’inclusione dei bambini con disabilità e progetti di co-progettazione tra il Comune e i gestori privati, coordinati da un tavolo pedagogico.

La collaborazione con le scuole paritarie prevede inoltre azioni mirate all’integrazione interculturale, alla promozione dell’uguaglianza e alla risposta ai bisogni educativi emergenti della prima infanzia. Le nuove convenzioni entreranno in vigore da settembre e resteranno operative per tre anni scolastici.

Così, con una seduta operativa più che celebrativa, cala il sipario su un’amministrazione durata appena 13 mesi. La giunta Bugetti ha cercato, almeno negli ultimi giorni, di ordinare ciò che poteva, consapevole di lasciare una città in transizione. Sul fronte politico, si apre una fase turbolenta. I partiti si riorganizzano. Il centrosinistra cerca un nuovo volto, il centrodestra punta a capitalizzare la crisi. I giochi per le amministrative del prossimo maggio, di fatto, iniziano adesso. Con Prato che da oggi entra in una nuova fase: la gestione commissariale. Il tempo della guida eletta è finito, almeno per ora. Resta quello dell’amministrazione tecnica. E l’eredità lasciata sul tavolo dirà molto di come sarà la traversata fino alla primavera del 2026.