
L’ex ministra dell’istruzione Lucia Azzolina ha davvero detto che "i ragazzi che non sanno di avere la febbre non possono salire sull’autobus?". No. Eppure lo scorso settembre erano in tanti a ridere di questa frase. In realtà si trattava di una frase tolta dal suo contesto ed erroneamente attribuita alla ministra. Quella frase era presente sul sito del Miur, in una lista legata alle misure di sicurezza per il rientro a scuola. La domanda era: come mai i ragazzi devono misurarsi la febbre a casa e non a scuola? Risposta: "perché se un ragazzo ha la febbre e non lo sa, non può assolutamente salire sui mezzi pubblici e contagiare tutti". Vedete che nel giusto contesto la frase ha senso?
Un altro caso di notizie false o mal riportate riguarda le presunte sfide che sui social spingerebbero i giovanissimi all’autolesionismo e perfino al suicidio. Basti pensare a "Blue whale", di cui si parlò tanto nel 2016. Sono fatti terribili, e parlarne richiama l’attenzione. Il problema è come se ne parla. Se andiamo a cercare articoli approfondimenti, scopriamo che il caso "Blue whale" era diverso da come veniva riportato: sembrava una epidemia mondiale di ragazzi che si mettevano in pericolo per gioco. Quando si tratta di fatti così gravi e temi così importanti, è fondamentale la verità.