ROBERTO BALDI
Cronaca

Tutto il verde intorno Ma anche il traffico

L’odore della natura, i timori per il cemento in arrivo. E sempre in via Firenze, verso la città, i campi in terra battuta del Tc Prato

Camminare. insieme con il Gruppo Passeggiate tra storia e natura de la Querce

Camminare. insieme con il Gruppo Passeggiate tra storia e natura de la Querce

Finisce l’ultimo tratto della città in via Firenze zona la Querce e comincia l’odore della natura, in mezzo al viavai delle macchine, se appena ti indirizzi verso la piana sottostante o verso la collina. Anche il polo sportivo, dove è cresciuta la società calcistica intitolata al compianto Becheroni, rappresenta un’oasi di pace rispetto all’arteria maggiore assediata dal traffico. E’ qui che cominciano i problemi della Querce, dove quest’anno s’è proposto con delibera di giunta il polo commerciale, che è si frutto di un percorso partecipativo durato due anni, ma che incontra ancora critiche forti nel comitativo avverso di un gruppo di cittadini, come leggete nell’altra pagina del giornale. Resta l’ipotesi di un vulnus, difficile da superare per una frazione che ha fortunatamente nella soprastante Calvana e nel borgo di Travalle due aree ancora intonse, con itinerari panoramici che si snodano attraverso Poggio Castiglioni - La Casa Rossa - Poggio Pianerottolo - Cavagliano - Torri – finchè s’imbocca il cosiddetto sentiero della pace che ci riporta a Travalle e infine alla Querce. Una frazione questa a cui si aggiungerà il grande impatto cementizio di una borgata cresciuta in regime di aperta campagna, dove dirimpetto alla farmacia operava in due stanze di fortuna il medico di turno, accanto a due sanitari professionisti quercetani gli indimenticabili Brunetti e Biagiotti, che accoglievano i pazienti praticamente in tutte le ore della giornata.

Si respira ancora la vita in una delle prime forme organizzate di sport, al numero civico 95 sepre di via Firenze, con il Tennis club Prato. All’interno dell’antica villa del ‘700, immersa nella natura della collina, si riuscì a costruire il complesso ispirato all’eleganza dei salotti in stile country inglese mescolato alla classicità del gusto italiano, con un’atmosfera serena in un sofisticato stile campestre, dove il verde delle pareti si identifica con la vegetazione esterna, esalta la luce naturale amplificandola in un ambiente caldo e avvolgente, creando uno spazio per praticare sport. E’ da qui che sono passati i campioni internazionali di tennis e due turni di coppa Davis. Fu un modo nuovo di rappresentare una città fabbrica, diventata città a tutto tondo grazie anche a quest’angolo di pace e di verde che si arrampica sul dolce pendio della Calvana, nel desiderio di stare insieme, di mantenere un’identità giocosa insieme a quella lavorativa, in un settore della città dove tutto è in perenne movimento con interconnessioni familiari di una realtà a sé stante quasi un paesone geloso di un’antica autonomia, aggredita oggi dalla fame edilizia.

Roberto Baldi