Tutti vogliono la tv di ultima generazione Negozi in difficoltà, mancano i rifornimenti

L’effetto del primo switch off si fa sentire: impennata di vendite, ma ci sono pochi prodotti: "In affanno la catena di produzione"

di Francesco Bocchini

Se in questo momento state cercando un televisore, preparatevi a mettervi in fila. E magari a essere costretti ad accontentarvi di quello che per ora è rimasto o di dover attendere qualche settimana perché arrivi il modello che desiderate. E’ l’effetto del primo switch off del digitale terrestre, la rivoluzione che coinvolge la tv italiana che entro il 2023 porterà al cambio totale di codifica della ricezione dei canali. Che saranno trasmessi in alta definizione nel formato Mpeg-4 (e non più Mpeg-2) e che quindi non saranno più visibili su un determinato tipo di dispositivi. Quali? Sicuramente quelli che hanno già una decina di anni alle spalle, ma non solo. Anche i televisori acquistati prima del 2017 potrebbero non essere compatibili con il nuovo standard. Per capire se lo sono è sufficiente controllare se sono visibili i canali in Hd già in uso (per Canale 5, ad esempio, il numero da comporre è 505) oppure effettuando il test sui canali cartello 100 (Rai) e 200 (Mediaset). Se compare la scritta "Test Hevc Main10", allora significa che l’apparecchio è okay e non deve essere sostituito. In caso contrario, gli utenti devono rifornirsi di un nuovo televisore oppure di un decoder con sincronizzatore Dvb-T2 da collegare al vecchio dispositivo. Dando un’occhiata a ciò che sta accadendo nei negozi di elettronica della zona è evidente che le persone con tv non adatte sono molte. "Dall’estate in avanti si è verificato un vero e proprio boom nelle vendite. I nostri clienti ci stanno chiedendo soprattutto i decoder, ma anche i televisori vanno a ruba", racconta Francesco, uno degli addetto alle vendite di Unieuro in via Ferdinando Targetti. "Il problema è che non arrivano i prodotti. Siamo molto indietro con l’approvvigionamento e questo inevitabilmente crea malumori fra i clienti e rallentamenti nel nostro lavoro". Una criticità che riguarda un po’ tutti i negozi. "La richiesta è veramente alta. Ma se per i decoder non abbiamo grosse difficoltà, lo stesso discorso non lo possiamo farlo per le tv", è la testimonianza di Samuele, addetto che lavora nel negozio Comet in via Galcianese. A incentivare ulteriormente i clienti ci sono i bonus tv-decoder e quello per la rottamazione. Il primo ha un valore fino a 30 euro ed è riservato alle famiglie con Isee fino a 20.000 euro. Il secondo consiste, invece, in uno sconto del 20% per un importo massimo di 100 euro. Per riceverlo, oltre a fare richiesta scaricando e compilando l’apposito modulo in formato pdf, bisogna fare rottamare il proprio apparecchio, che non deve però essere stato comprato dopo il 22 dicembre 2018.

"Molti clienti vengono in negozi decisi ad approfittare dei bonus. Sono preparati, anche se ci sono pure quelli che chiedono informazioni perché non hanno capito il meccanismo legato alla sostituzione del televisore", afferma Roberto Pieraccini, titolare del negozio Salvadori in via Pomeria. "Da settembre in avanti c’è stato un vero e proprio boom di interesse per le tv. Speriamo che ci riforniscano presto di nuovi prodotti, altrimenti rischiamo di andare in estrema difficoltà. Purtroppo scarseggiano le risorse per gli approvvigionamenti. Questo provoca rallentamenti nella catena di produzione e di conseguenza anche una serie di effetti disastrosi sull’economia".