Prato, 10 giugno 2023 – Da lunedì cominceranno giorni difficili per i pendolari della tratta Prato-Bologna. Oggi, infatti, sarà l’ultimo giorno di pieno funzionamento della Direttissima fra Prato e Bologna.
Poi dal 12 giugno inizieranno tre mesi di stop alla circolazione ferroviaria (fino al 10 settembre) per consentire l’ampliamento delle gallerie e quindi il passaggio dei treni merci diretti verso il nord Europa.
Da lunedì i pendolari avranno tre modi per raggiungere Bologna: con un autobus in partenza dalla stazione centrale, oppure prendendo il treno da Prato fino a San Benedetto Val di Sambro e qui salire sul bus diretto verso Bologna, o in alternativa ancora sempre dalla stazione di San Benedetto Val di Sambro prendere un autobus che va verso Sasso Marconi e poi approda a Bologna tramite la Porrettana.
Nell’ipotesi migliore si arriverà a Bologna in un’ora e 45 minuti (col bus diretto), in quella peggiore serviranno fino a due ore e 15 (utilizzando treno e Porrettana). Normalmente invece col servizio ferroviario si arriva nel capoluogo emiliano in un’ora e dieci.
E’ evidente che tutti vorrebbero prendere il bus diretto, ma ci sono chiari problemi di orario. Le partenze sono previste da Prato alle 5.15, alle 5.40 e alle 8.05. Restano scoperte quindi numerose fasce orarie, che costringono molti pendolari a prendere il treno alle 6.15, oppure quello delle 6.40 sempre da Prato centrale.
Una volta arrivati a San Benedetto Val di Sambro si apre però una duplice incognita: ci sarà posto sul bus che porta direttamente a Bologna? Secondo i pendolari no.
"I treni più affollati al mattino portano in media 300 passeggeri – spiega Germano Carboni del comitato dei viaggiatori –. Come può quindi un solo bus poterli accogliere tutti? Ne servirebbero molti di più. Molti saranno costretti a prendere il mezzo per Sasso Marconi, che però fa tutte le fermate e arriva mezz’ora dopo rispetto a quello diretto. Insomma, andare a lavoro diventa una vera odissea".
Il caso si ripresenta anche al ritorno. Il pullman diretto c’è solo alle 14.10, alle 16.10 poi 19.10, 21.10 e 22.10. L’alternativa è prendere il bus fino a San Benedetto e poi utilizzare il treno.
«Si sfiorano quindi le due ore di viaggio – aggiunge Carboni –. Sperando che non ci siano ritardi o che saltino le coincidenze". Infine l’ultimo nodo: cosa accadrà dall’11 agosto? Da questa data ci sarà lo stop alla circolazione ferroviaria pure nella tratta Prato-San Benedetto Val di Sambro, lasciando il bus diretto come unico mezzo per raggiungere Bologna.
"Se la Regione Emilia Romagna è stata molto collaborativa – conclude Carboni – quella Toscana si è trincerata dietro al silenzio più assoluto. Si sa da anni ormai a cosa si andrà incontro e ancora non c’è un piano delineato. I pendolari sono molto scontenti e si sentono completamente dimenticati".