REDAZIONE PRATO

Travolge ciclista e scappa. E’ caccia al pirata della strada

Lo scontro è avvenuto a San Giusto: il conducente non avrebbe rispettato uno stop investendo in pieno lo straniero.

Lo scontro è avvenuto a San Giusto: il conducente non avrebbe rispettato uno stop investendo in pieno lo straniero.

Lo scontro è avvenuto a San Giusto: il conducente non avrebbe rispettato uno stop investendo in pieno lo straniero.

Non ha rispettato lo stop, ha travolto un ciclista e poi è scappato. Il brutto incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio di mercoledì a San Giusto, intorno alle 19,30, all’incrocio tra via Di Vittorio e piazza Gelli. A farne le spese è stato un pachistano di 30 anni che si trovava a bordo della sua bicicletta. L’uomo è stato subito soccorso da un’ambulanza del 118 e portato in codice rosso al Santo Stefano. Le sue condizioni di salute sono serie ma non dovrebbe essere in pericolo di vita. A San Giusto è intervenuta anche la polizia municipale per i rilievi dell’incidente, per ascoltare i testimoni e per dare la caccia al pirata. Secondo una prima ricostruzione, il pachistano sarebbe stato investito da una Fiat 500. La macchina avrebbe rallentato allo stop ma non si sarebbe fermata non rendendosi conto che sulla destra stava sopraggiungendo il pachistano in bici. La cosa grave è che il conducente non si sia fermato a prestare soccorso. la polizia municipale ha anche raccolto le immagini delle telecamere della zona per cercare di risalire all’identità del conducente dell’auto. I dati raccolti dagli agenti saranno poi confrontati con i racconti dei testimoni.

Nel luglio scorso, altri due ciclisti furono investititi da un pirata che fece perdere le proprie tracce. Si trattava di un un rider pachistano e di una donna cinese che furono investiti all’incrocio tra via Pistoiese e via Bonicoli. Fu un episodio piuttosto concitato in quanto i testimoni provarono a fermare l’auto pirata ma senza riuscirvi. A distanza di poche ore, la polizia municipale riuscì a risalire al pirata, un cinese di 66 anni, che convocato al comando di piazza Macelli ammise le sue responsabilità.