PRATO
Il trasporto pubblico a Prato e in Toscana sarà gestito dai francesi di Ratp. A scrivere la parola fine su una battaglia legale che durava da sei anni è stato il Consiglio di Stato che ha respinto entrambi gli appelli di Mobit (la cui capofila è Cap): sia il principale che quello incidentale. Secondo i giudici amministrativi, il piano economico finanziario di Autolinee Toscane (cordata guidata da Ratp) rispettava le indicazioni del bando di gara. E quindi è legittima la decisione della Regione Toscana di aggiudicare definitivamente il servizio ai francesi. La sentenza del Consiglio di Stato (che conferma quanto già espresso dal Tar) è arrivata al termine di un lungo percorso che ha visto l’affidamento di una consulenza specifica a tre maxi esperti di economia, docenti alle università di Milano, Modena e Perugia. L’udienza che si doveva tenere il 13 marzo era slittata all’11 maggio per dare più tempo ai consulenti di dirimere la questione: segno di quanto fosse delicato e controverso il tema. Il nodo del contendere era incentrato sulle modalità di calcolo da parte di Autolinee Toscane in fase di presentazione dell’offerta alla Regione dell’indice Dscr, cioè il rapporto fra durata degli investimenti, flusso di cassa e servizio del debito. Mobit nel dettaglio contestava "le modalità di utilizzo dei canoni di leasing destinati all’acquisto degli autobus". Programmazione da parte di Autolinee Toscane che però secondo i consulenti incaricati dal Consiglio di Stato "risulta appropriata". Secondi i giudici amministrativi, "il piano economico finanziario di Autolinee Toscane è bancabile e sostenibile, con un indice Dscr conforme alle prescrizioni di gara" e per questo hanno respinto il ricorso principale di Mobit. Poi c’è quello incidentale, anche questo bocciato perché ritenuto "infondato". In questo caso Mobit deduceva "la violazione di segretezza delle offerte e di regolarità delle operazioni di gara" a seguito dell’inchiesta della procura di Firenze sulla gara regionale del tpl. "A prescindere dall’utilizzabilità in questa sede delle intercettazioni telefoniche – si legge nella sentenza –, emergono consultazioni informali del presidente della commissione di gara con il consulente della Regione al fine di acquisire chiarimenti su entrambi i piani economico-finanziari presentati: il che non risulta concludente ai fini della doglianza in esame".
Il servizio di tpl nella nostra regione quindi passa ufficialmente nelle mani di Autolinee Toscane, chiudendo in provincia di Prato la storica esperienza di Cap. "L’auspicio è che con questa decisione del Consiglio di Stato che conferma la legittimità e correttezza del procedimento amministrativo svolto dalla Regione Toscana, sia posta definitamente la parola fine a un annoso contenzioso" commenta l’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli. "Ora mi auguro che possiamo finalmente attivare tutti gli investimenti previsti dal nuovo contratto di servizio: rinnovo pressoché totale del parco mezzi, innovazione tecnologica, maggiore intermodalità con il trasporto ferroviario, per garantire un più efficiente servizio alla comunità e ai territori della Toscana".
Stefano De Biase