Stroncato traffico rifiuti speciali: da Prato al Nord. Due arresti

I rifiuti da Prato arrivavano in Emilia Romagna. Due arresti, 18 le persone denunciate

I carabinieri forestali hanno stroncato un traffico di rifiuti (foto archivio Crocchioni)

I carabinieri forestali hanno stroncato un traffico di rifiuti (foto archivio Crocchioni)

Prato, 3 ottobre 2019 - Un traffico illecito di rifiuti speciali costituiti da cascami e ritagli tessili, prodotti nel comparto industriale manifatturiero di Prato e smaltiti illecitamente all'interno di numerosi capannoni del centro-nord Italia, principalmente in Emilia-Romagna e Veneto.

L'hanno stroncato i militari del nucleo investigativo del gruppo dei Carabinieri forestali di Modena, assieme ai colleghi della stazione di Pavullo nel Frignano, nell'ambito di una super operazione intitolata "Penelope" e condotta insieme con i gruppi forestali di Bologna, Ferrara, Ravenna, Reggio Emilia, Forli' Cesena, Prato, Livorno, Padova, Venezia, Vicenza, Treviso, Rovigo, Verona, Mantova e Perugia, nonche' dai militari del comando provinciale dei Carabinieri di Mantova.

Dalle prime ore di questa mattina e' in corso la vasta operazione, che sta impegnando piu' di 80 militari dell'Arma. Sono state disposte due misure cautelari sotto forma di arresti domiciliari, disposte dal gip di Bologna a carico di due soggetti italiani, un lombardo e un veneto, a capo dell'organizzazione criminale. È stata eseguita anche una perquisizione, con conseguente sequestro, di 24 siti, in esecuzione di provvedimenti delegati dalla direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Bologna, per iniziativa del sostituto procuratore Stefano Orsi, che coordina le indagini. Il tutto ha consentito di deferire all'Autorita' giudiziaria, complessivamente, 18 persone. L'indagine e' stata avviata nel luglio 2018 quando, durante un controllo nel Comune di Pavullo, spuntarono dentro un capannone industriale 2.500 metri cubi di rifiuti tessili contenuti in sacchi neri per l'immondizia.

Il successivo approfondimento investigativo, coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna e condotto anche tramite diverse intercettazioni telefoniche e di videosorveglianza, ha consentito di accertare che i rifiuti venivano smaltiti anche in altre localita' del centro-nord, principalmente del Veneto, nell'ambito dell'emergenza dei "sacchi neri" uscita a suo tempo.