REDAZIONE PRATO

Traffico di cani dall’Est Europa, è allarme

Ogni anno sono 20.000 gli animali comprati su internet in Paesi come Romania o Bulgaria. Spesso arrivano malati e senza pedigree

Ogni anno ventimila cani bastardini, o di razza (o promessi come tali...), provenienti nella stragrande maggioranza da Romania, Polonia, Ucraina e Bulgaria sono comprati come animali da affezione nell’area Firenze, Prato e Pistoia e sono iscritti all’anagrafe canina. Ma si tratta di esemplari acquistati al ‘mercato parallelo’, per risparmiare. E comunque il prezzo medio di ogni cane oscilla tra gli 800 e i 1000 euro. Venditori approssimativi contattati sui siti che rimandano a numeri telefonici e a voci disparate, li portano a destinazione. Appuntamenti fissati negli autogrill, in aree isolate. Consegna del cucciolo accompagnata da suoi improbabili documenti d’identità e garanzie sanitarie, pagamenti cash, e via. "Il pedigree? Ve lo manderemo".

"I veri colpevoli sono coloro che comprano. Almeno nel 20-30% dei casi questi cani sono a rischio in quanto malati e non di razza – dice il dottor Enrico Leonetti, presidente dell’Ordine dei medici veterinari di Firenze e Prato – Spesso arrivano malati e a rischio vita". "Sono cuccioli di animali sfruttati come riproduttori, ma non maniera corretta, presi e strappati un mese dopo la nascita, appena svezzati. Chi traffica in questi esemplari del resto compra a poco e vende a cinque, anche dieci volte tanto. Sa poi che il rapporto tra il profitto ricavato e il rischio di essere individuati e denunciati val bene l’affare".

"Mal che vada i responsabili pagano i decreti penali di condanna in cui sono convertiti i reati e riprendono l’attività. L’entità delle sanzioni dovrebbe essere rivista" spiega il comandante del Gruppo carabinieri Forestali di Firenze, colonnello Luigi Bartolozzi che con il suo omologo di Prato, il tenente colonnello Fernando Baldi, ha presentato i dati su questa e le altre attività nelle due province. E soprattutto la firma di un protocollo biennale d’intesa con il dottor Leonetti, denominato "Perla": un ‘piano concordato per il recupero della legalità nell’allevamento canino’ con cui l’Ordine si impegna nell’attività di assistenza, di verifica delle certificazioni sanitarie e come supporto tecnico nelle attività giudiziarie, a più stretto contatto con l’Arma che controlla, indaga, reprime i reati in danno degli animali. I carabinieri forestali hanno spiegato che l’anno scorso sono state 60 le notizie di reato tra Firenze, Prato e Pistoia, per i reati di maltrattamento e uccisione di animali e traffico internazionale. 98, invece, gli illeciti amministrativi rilevati per 25.000 euro a fronte di 1.423 controlli.

giovanni spano