Prato, colosso giapponese compra il 49% dell'azienda tessile Giolica

La "testa" rimane però in Italia nelle mani dei fondatori Nicola Guarducci, Franco Lay e Lorenzo Marini

I protagonisti dell'accordo

I protagonisti dell'accordo

Prato, 20 maggio 2022 – Giolica Srl, azienda pratese nata nel 2008 da tre imprenditori di prima generazione, con un fatturato annuo da 10 milioni di euro e 13 dipendenti, vende il 49% del capitale sociale a Stylem Takisada-Osaka, colosso internazionale del tessile a guida giapponese, con 695 dipendenti diretti e un fatturato annuo di 520 milioni di euroLa “testa” resta in Italia: il fulcro dell’accordo, infatti, è che a mantenere il timone siano i tre soci fondatori, Nicola Guarducci, Franco Lay e Lorenzo Marini. “Prato può essere punto di riferimento nel mondo e aprire una nuova via, formando una nuova generazione di manager nel settore”, dichiarano. 

A generare l’interesse dei giapponesi, infatti, è stato proprio l’approccio manageriale dell’azienda pratese, che produce tessuti da abbigliamento per alcuni dei principali brand moda nel mondo. A conquistare la multinazionale sono stati l’attitudine al cambiamento e la capacità di interpretare un mercato in costante evoluzione, più che mai in tempi funestati dalla pandemia prima, dal conflitto in Ucraina poi e dalla conseguente crisi energetica. 

Fondata nel 1864, Stylem Takisada-Osaka ha fatto la storia del Giappone: condotta da una delle famiglie più importanti del Paese del Sol Levante da cinque generazioni, la multinazionale ha oggi sedi in tutto il mondo. L’operazione industriale apre a Giolica nuovi sbocchi commerciali e assicura a Stylem Takisada-Osaka un partner manifatturiero in grado di rispondere in maniera tempestiva alle evoluzioni del mercato. L’accordo si è concluso nelle scorse settimane dopo un lungo corteggiamento da parte del gigante orientale, che già in passato aveva manifestato interesse nei confronti di Giolica. 

“Ricerca, sviluppo, capacità di leggere i mercati e di reagire in tempi brevi: l’unico modo di crescere, nonostante le sfide costanti imposte da un mercato globale, sensibile e fortemente interconnesso - dichiarano i soci fondatori di Giolica - è puntare sulla qualità”. E la qualità per Giolica sta anche nel rispetto della filiera. “Le competenze e le relazioni sono i valori del distretto che vanno salvaguardati per avere successo. Se non seguiamo un’etica finiamo per distruggere il sistema che ci alimenta”. 

E’ proprio con l’idea di sostenere il sistema che i soci di Giolica hanno recentemente dato vita a una holding dal nome programmatico, Sviluppo Prato. “La mission è esplicita: diventare un aggregatore di eccellenze pratesi e dare nuova linfa a imprese medio-piccole dalle alte potenzialità”. Una politica di scouting e attrazione di professionalità dirette a fare impresa attorno ad alcuni valori guida: cultura e tradizione tessile, tutela dei rapporti di filiera salvaguardando sia l’efficienza che la dignità e la specificità del lavoro di ognuno.

Sviluppo Prato ha già partorito la prima startup: Lane di Prato. A caratterizzare la produzione della nuova azienda sarà uno dei prodotti simbolo di Prato: il cardato. La prima collezione debutterà a luglio sulle passerelle di Première Vision, a Parigi dal 5 al 7 luglio.