Prato, minaccia di morte la coinquilina: condannato

Quattro anni e 8 mesi per tentato omicidio. È stato assolto per la violenza sessuale

I carabinieri intervennero, allertati da un’altra coinquilina, e arrestarono l’uomo

I carabinieri intervennero, allertati da un’altra coinquilina, e arrestarono l’uomo

Prato, 6 luglio 2022 - È stato condannato a quattro anni e 8 mesi per tentato omicidio. Nulla da fare, invece, per l’accusa di violenza sessuale nei confronti della coinquilina: il giudice ha ritenuto l’imputato innocente. Si è chiuso così il processo, in rito abbreviato, a carico di un nigeriano di 26 anni che nel dicembre del 2020 aveva minacciato, con un coltello puntato alla gola, la ragazza, 24 anni, di origini camerunesi, nella cucina dell’appartamento che dividevano in via Valla.

La Procura aveva avanzato una richiesta di condanna piuttosto pesante, sei anni, (considerando anche la gravità dei reati contestati) tenendo presente lo sconto di un terzo della pena per il rito. Nelle richieste del pm, però, erano contestati anche due episodi di violenza sessuale per i quali il giudice Leonardo Chesi ha assolto l’imputato, difeso dall’avvocato Antonio Bertei.

Il nigeriano venne arrestato dai carabinieri subito dopo il fatto ma oggi è libero con la sola misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ragazza. Misura che è stata confermata al termine della sentenza di ieri.

Secondo quando accertato, nel dicembre del 2020 l’uomo aveva afferrato con forza la vittima alla gola, tirandole i capelli fino a strapparne un’intera ciocca, quindi l’aveva minacciata di morte impugnando un coltello che le aveva puntato in faccia e alla gola. Atti che, secondo la Procura, ma anche secondo il gip che all’epoca dispose la custodia cautelare, avrebbero potuto provocare la morte della ragazza. La posizione dell’uomo, infatti, si aggravò durante l’udienza di convalida del fermo quando alle accuse di minacce e percosse si sostittuì quella ben più grave di tentato omicidio.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il brutale episodio era arrivato dopo altri fatti altrettanto violenti. In più occasioni, infatti, la donna era stata oggetto delle pesanti avance del coinquilino. Nonostante la giovane lo avesse sempre respinto, l’uomo aveva continuato a molestarla sessualmente – anche in modo piuttosto brutale – fino ad arrivare alle minacce di quella sera in cui i due si sono affrontati nella cucina dell’affittacamere in cui abitavano. L’aggressione fu fermata grazie all’intervento di un’altra donna che viveva nello stesso appartamento e dei carabinieri allertati da quest’ultima. I militari riuscirono a fermare l’uomo e lo arrestarono. La vittima finì in ospedale riportando diversi giorni di prognosi.