Tentata rivolta dentro il carcere. Quattro ore per riportare la calma

Poliziotto ferito in modo lieve. Tensione e strada chiusa, sono intervenuti anche polizia e carabinieri .

Tentata rivolta dentro il carcere. Quattro ore per riportare la calma

Tentata rivolta dentro il carcere. Quattro ore per riportare la calma

E’ un periodo di forti tensioni quello che si sta vivendo all’interno del carcere della Dogaia. Venerdì pomeriggio ci sono stati ancora disordini, con alcuni detenuti che hanno generato il caos nel reparto di media sicurezza. Uno dei carcerati si è ferito volontariamente con una lametta, altri hanno mandato in frantumi dei vetri e dato fuoco a un materasso e ad alcune lenzuola. Per fare tornare la situazione alla normalità è servito l’intervento della polizia penitenziaria, evitando così che tutto potesse degenerare.

"L’intervento degli uomini della penitenziaria è stato veloce ma lungo – spiega Ivan Bindo della segreteria UilPa polizia penitenziaria di Prato –. Sono servite circa 4 ore di operazioni per riuscire a ripristinare l’ordine e la sicurezza. Un intervento che ha richiesto il supporto anche di personale d’emergenza provenienti da altri istituti della Toscana, che hanno dato aiuto a quello in servizio alla Dogaia". Via La Montagnola nella parte della casa circondariale è stata chiusa al traffico con l’intervento della forze dell’ordine all’esterno della struttura. "Il carcere pratese è al collasso, non sappiamo più come fare per farlo presente – prosegue Bindo –. Abbiamo proclamato lo stato di agitazione ma come ci aspettavamo ai vertici dell’amministrazione penitenziaria non è interessato nulla".

Sulla tentata rivolta ieri sono intervenuti anche Donato Nolè e Giulio Riccio, coordinatore e vice coordinatore regionale della Fp Cgil polizia penitenziaria: "Una decina di detenuti ha promosso un tentativo di rivolta, poi altri hanno preso il controllo di tre sezioni. A ristabilire la legalità, sono intervenuti in nottata i poliziotti penitenziari in tenuta antisommossa coadiuvati all’esterno da polizia e carabinieri. Il bilancio per fortuna è stato limitato: 3 feriti per atti di autolesionismo, due invii al pronto soccorso, un trasferimento immediato in un altro istituto, un poliziotto penitenziario ferito con 7 giorni di prognosi". La Dogaia, spiega la Cgil, "ospita circa 280 stranieri che sono quasi la metà della popolazione detenuta, mentre il personale di polizia penitenziaria è sotto del 25%, con meno della metà degli ispettori in servizio e con un commissario presente sui cinque della pianta organica".