SILVIA BINI
Cronaca

La telecamera è sul giubbotto: un alleato in più per la Polizia Municipale

Lo strumento adottato a Prato

La telecamera sul giubbotto della Municipale di Prato (Foto Attalmi)

Prato, 4 novembre 2017 - Un filmato vale più di mille parole scritte su un verbale. Parte da qui la sperimentazione che vede coinvolta la Polizia Municipale di Prato da oggi in strada con un alleato in più: si tratta di microtelecamere, montate sulla divisa degli agenti pronte ad immortalare criminali e blitz. In gergo si chiamano ‘security body cam’ piccolissimi occhi elettronici pronti a filmare e fotografare quanto avviene durante le operazioni più rischiose. Blitz nei capannoni cinesi, sgomberi, interventi contro l’abusivismo, allontanamenti di minori e trattamenti sanitari obbligatori. Insomma, in tutte quelle situazioni che potenzialmente sono rischiose. E richiedono quindi - per tutti - una tutela in più.

Del resto non è una novità che i vigili di Prato siano costantemente impegnati sul campo in operazioni delicate di contrasto alla criminalità. Furti, aggressioni, spaccio: la Polizia Municipale è impegnata da sempre su più fronti tanto da avere al suo interno anche un’unità cinofila con cani antidroga, unità specializzate impiegate durante i blitz per combattere l’illegalità nei capannoni cinesi e adesso con questa nuova frontiera della tecnologia per garantire sicurezza agli agenti impegnati nei servizi più delicati. Un nuovo strumento in dotazione agli agenti pratesi impegnati a 360 gradi nel contrasto alla criminalità.

«Si tratta di una telecamera molto piccola, da taschino, che ha lo scopo sia di tutelare il personale in servizio sia di documentare la situazione che si presenta di fronte ai loro occhi», spiega il comandante della polizia municipale di Prato Andrea Pasquinelli. «Una nuova tecnologia che per il momento sarà affidata ai reparti operativi, utilizzata quindi durante i blitz o dagli agenti in moto, insomma da tutti quei reparti i cui componenti rischiano di imbattersi in situazioni poco piacevoli». Le telecamerine sono già in uso a Roma, Napoli e Torino. Adesso diventano una realtà anche a Prato che in fatto di criminalità ha purtroppo poco da invidiare alle città più grandi.

Per il momento le ‘body cam’ in dotazione al Corpo di polizia municipale sono una decina, ma al termine della sperimentazione non è escluso che il comando possa decidere di estendere la dotazione a tutti gli agenti in servizio. Già da oggi la microtelecamera compare sulle divise di tutti i reparti in prima linea: lo scopo è quello di filmare i casi in cui l’agente si trova in una situazione di rischio o in presenza di potenziali reati. Le registrazioni - lo ha stabilito il garante della privacy - non potranno assolutamente essere utilizzare per multare o fare sanzioni amministrative, ma soltanto per rilevare fatti potenzialmente criminali.

Grazie a questo nuovo dispositivo elettronico i vigili potranno anche chiedere aiuto in caso di bisogno lanciando un sos rintracciabile grazie ai gps montati sugli apparecchi. Occhi elettronici di origine militare, quindi resistenti ad urti e pioggia, apparati, che sono all’ordine del giorno nell’attività dei corpi di polizia degli Stati Uniti, e che in Italia sono state utilizzati per la prima volta in via sperimentale solo poco tempo fa. E Prato non resta indietro.