SILVIA BINI
Cronaca

Tegola sul commercio. Palla Grossa, Dmo e Settembre pratese. Tutto rischia di arenarsi

Il programma dei concerti e delle iniziative ancora non c’è, per adesso solo silenzio. Si allungano i tempi anche per l’atteso manager del turismo.

Il programma dei concerti e delle iniziative ancora non c’è, per adesso solo silenzio. Si allungano i tempi anche per l’atteso manager del turismo.

Il programma dei concerti e delle iniziative ancora non c’è, per adesso solo silenzio. Si allungano i tempi anche per l’atteso manager del turismo.

Il terremoto politico innescato dalle dimissioni della sindaca non scuote soltanto le stanze di Palazzo Comunale. A risentirne è anche il mondo del commercio, che guarda con crescente preoccupazione alle conseguenze della crisi. Un vuoto di governo che rischia di pesare gravemente sulla stagione estiva, da sempre considerata il motore per le attività legate alla ristorazione, agli eventi e al tempo libero. Timori da parte delle associazioni di categoria, su una fase delicata dell’anno, in cui la voglia di stare all’aperto porta con sé occasioni economiche importanti per tutto il comparto. Nel mirino c’è, su tutto, l’organizzazione del Settembre Pratese, che stenta a decollare. Il recente via libera della Soprintendenza all’utilizzo di piazza del Duomo e piazza delle Carceri rischia di restare lettera morta alla luce dell’assenza, ad oggi, del programma culturale e dei concerti. Un rischio pesante: quello che la stagione salti del tutto. La cordata di imprese composta da Le Nozze di Figaro, Ponderosa Music and Arts Srl e A-Live, vincitrice del bando per la gestione del festival non ha ancora annunciato alcun calendario. Né dal Comune sono arrivate indicazioni operative. A rimanere lettera morta è anche la Palla grossa in piazza Mercatale, che da quest’anno sarebbe dovuta tornare nel pieno centro di piazza Mercatale.

Un silenzio che, a meno di due mesi dall’avvio tradizionale degli eventi settembrini, lascia il mondo del commercio nel limbo. A farne le spese sarebbero soprattutto i pubblici esercizi, i bar e i ristoranti che contano sull’indotto degli eventi per compensare i mesi di bassa stagione. Ma non finisce qui. Le preoccupazioni si allungano già verso l’autunno, e in particolare verso il Natale. L’organizzazione delle iniziative natalizie richiede mesi di lavoro, pianificazione e scelte strategiche: oggi sembrano un miraggio, vista l’assenza di un’amministrazione nel pieno delle sue funzioni e con il commissariamento alle porte.

Anche la Dmo (Destination management organization), figura strategica invocata a gran voce dalle imprese per dare una regia stabile alla promozione turistica, si è improvvisamente arenata. Il percorso verso la sua istituzione - che aveva coinvolto soggetti pubblici e associazionni - si era avvicinato al traguardo, ma la crisi politica lo ha bruscamente interrotto. Ora resta da capire se si potrà riprendere da dove si era arrivati o se sarà necessario ripartire da zero. In ogni caso, si allungano i tempi per una città che vuole essere attrattiva e al passo con i modelli più moderni di gestione del turismo. Il paradosso è che tutto questo accade in un momento in cui il settore mostrava segnali di ripresa. Secondo i dati recentemente diffusi dalla Camera di Commercio di Prato e Pistoia, il 2024 si era aperto con un bilancio positivo per il tessuto imprenditoriale pratese. In particolare, il comparto del turismo, alloggio e ristorazione ha registrato una crescita dell’1,9% rispetto al 2023, trainato dai servizi di ristorazione (+1,9%), mentre le strutture ricettive segnano un lieve calo (-0,9%). Il settore dei servizi nel complesso cresce del 2%, con un andamento favorevole sia nei servizi alle imprese (+2,0%) che in quelli rivolti alla persona (+1,9%). Il saldo tra nuove iscrizioni e cessazioni d’impresa è positivo, a conferma della vitalità economica del territorio. Una vitalità che rischia però di spegnersi senza guida amministrativa di riferimento.

Silvia Bini