Tari, bollette in ritardo Rincari nel conguaglio Imu e Irpef non salgono

Via libera al bilancio a maggioranza. La scadenza per pagare i rifiuti è il 30 aprile ma in tanti non hanno ancora ricevuto nulla. Gli aumenti del 2023 in autunno.

Tari, bollette in ritardo  Rincari nel conguaglio  Imu e Irpef non salgono

Tari, bollette in ritardo Rincari nel conguaglio Imu e Irpef non salgono

Sono già state spedite e sono in arrivo nelle case dei pratesi le bollette relative all’acconto Tari 2023. Gli importi sono ancora basati sulle tariffe stabilite nel 2022, visto che l’approvazione delle nuove aliquote è arrivata solo ieri in consiglio comunale. Il bilancio di previsione, con le relative aliquote Imu, Irpef e Tari, ha ottenuto l’approvazione della maggioranza di centrosinistra e la bocciatura delle opposizioni di centrodestra e del Movimento 5 Stelle. La Tari crescerà mediamente del 6,7%, a seguito dell’aumento di tre milioni di euro (da 45 a 48 milioni) del costo del servizio rispetto al 2022. Questo si ripercuoterà in un aumento del 3% per le utenze domestiche e fra il 4% e il 7% per quelle non domestiche. I veri rincari in bolletta però si avranno solo a fine novembre, quando nelle case dei pratesi e nelle aziende arriverà il conguaglio 2023 (la scadenza del pagamento è fissata per il 2 dicembre). Le bollette Tari in arrivo sono in totale 82.699: nel dettaglio si tratta di 71.537 utenze domestiche e 11.162 non domestiche. La data di scadenza del pagamento è fissata al 30 aprile. Visti i pochi giorni restanti alla scadenza delle bollette e considerato che in tante famiglie e aziende pratesi non sono ancora arrivati gli avvisi di pagamento, il rischio è quello di ritrovarsi ancora una volta con l’arrivo delle bollette nelle cassette della posta quando sono già scadute.

Tornando al bilancio di previsione 2023 approvato ieri in consiglio comunale, le aliquote Imu ed Irpef restano invariate, con la conferma della detrazione Imu di 200 euro per l’abitazione principale e con in più l’esenzione per cinema, teatri e sale per concerti e spettacoli (categoria D3). Il Comune ha stabilito l’esenzione per il 2023 per la parte di propria competenza. Il dibattito in aula ha riguardato gli investimenti. In particolare lo stato d’attuazione dei progetti finanziati con fondi Pnrr. Si parla di circa 90 milioni di euro fra finanziamenti e cofinanziamenti: quasi 2 milioni sulla digitalizzazione, 35.5 milioni sulla transizione ecologica, 17.5 milioni sull’istruzione, 35 milioni sull’inclusione e la coesione sociale (qui rientrano anche i 20 milioni sullo sport). "Nonostante la situazione complicata con l’aumento costi energetici e le incertezze sulla consistenza del fondo di solidarietà comunale che lo Stato eroga agli enti locali, si confermano le strategie del Comune – spiega l’assessore al bilancio Benedetta Squittieri –. La parte del leone negli investimenti la fa il Pnrr, ma ci sono anche i fondi strutturali per l’area Fabbricone". Critico Tommaso Cocci di Fratelli d’Italia: "Vediamo tante promesse non portate in fondo da parte della giunta Biffoni. Ci sono ancora i soldi per l’acquisizione dell’area dell’ex ospedale dove però è tutto fermo. Monitoreremo le opere Pnrr". Per Sapia e Tinagli del Pd "questo bilancio certifica l’impegno circa le sfide cruciali che riguardano lo sviluppo".