Tagli al personale. Le scuole perdono custodi e impiegati: "Situazione al collasso"

L’Ufficio scolastico assegna il contingente dell’organico di diritto: cinque custodi e un amministrativo meno rispetto allo scorso anno. Inutili gli appelli di Comune, sindacati e dirigenti. "Prato ancora penalizzata".

Se poteva andare male è andata peggio. Le scuole pratesi incarnano alla perfezione la Legge di Murphy visto che il contingente di bidelli e amministrativi è stato addirittura tagliato nonostante i ripetuti appelli all’attenzione verso una città laboratorio, unica in Italia per la presenza di tanti alunni stranieri. Così non è stato.

E quel che è peggio è stata la decisione di limare ulteriormente il contingente rispetto all’anno passato a gettare sindacati e dirigente nello sconforto. I presidi, l’amministrazione comunale, i sindacati hanno lanciato numerosi e accorati appelli negli ultimi mesi, affinché almeno venisse garantito il numero di custodi e amministrativi concesso lo scorso anno. Niente da fare: le scuole statali di Prato dovranno accontentarsi di sei addetti in meno: cinque bidelli e un amministrativo. Situazione complicata in una realtà dove a mala pena adesso i dirigenti riescono a mantenere in piedi la situazione. "Non è possibile che Prato sia trattata sempre da Cenerentola - si sfoga Filomena Di Santo, della Cgil scuola -. Abbiamo avuto numerosi incontri con l’ufficio scolastico sia provinciale che regionale per fare il punto e portare sul tavolo le esigenze delle nostre scuole: ecco la risposta. Con questi tagli le scuole rischiano davvero di non aprire a settembre".

Il contingente assegnato è sull’organico di fatto, vale a dire quello che viene concesso sulla base delle iscrizioni, successivamente in base alle richieste delle singole scuole, l’Ufficio scolastico destina personale aggiuntivo

come organico di fatto. Il problema è che lo scorso anno per prato fu concesso appena un posto in più oltre ad un part time. Nulla rispetto alle richieste, ma soprattutto una nullità rispetto alle vere esigenze.

Prato laboratorio di integrazione, provincia esempio virtuoso di buona scuola ecco che si infrange con la realtà dei fatti che prevede tagli dove tagli non possono essere tollerati.

"Il personale statale non può diminuire, la nostra provincia non può permetterselo - aggiunge il sindacato -. Abbiamo ogni anno a che fare con un aumento delle iscrizioni a settembre perché molte famiglie arrivano fuori dai termini". Il problema è di facile comprensione: il ministero e quindi l’Ufficio scolastico assegna il contingente sulla base degli iscritti, ma Prato fa eccezione con circa 300 studenti che arrivano ad anno iniziato e con una larga percentuale di famiglie che iscrivono i bambini a settembre. Alunni che vanno accolti, ma per i quali servono risorse.

"È statistico ormai - aggiunge Di Santo - La nostra realtà con tante etnie presenti e con un alto flusso migratorio ha questa peculiarità che le istituzioni regionali e nazionali non possono non tenere in considerazione. Il rischio è che alcuni plessi non riescano ad aprire per mancanza di personale ata".

Silvia Bini