Sono arrivati agli sgoccioli i termini indicati dal protocollo d’intesa sulla viabilità alternativa e sulla mobilità pubblica (frutto di una delibera di giunta regionale dell’aprile 2024) e la Regione, dopo innumerevoli sollecitazioni da parte della nostra redazione, inizia a far sapere qualcosa. "Lo studio sulle alternative alla Sr 325 sarà pronto entro i termini, a fine giugno; l’assessore Baccelli probabilmente convocherà un confronto con gli enti e sindaci", dichiarano dalla Regione. Questa la buona notizia, visto che allo studio tanto atteso sono legate le sorti di tutta la Val di Bisenzio, i cui cittadini e aziende sono quotidianamente condizionati da quello che succede sulla Sr 325, tra frane, incidenti e lavori. Il protocollo d’intesa arriva nell’aprile del 2024, subito dopo la frana a Le Coste, ma l’idea è precedente e avrebbe dovuto essere siglato a gennaio dello stesso anno. Vede insieme i Comuni valbisentini, Montemurlo, Prato, la Provincia e la Regione ed è arrivato a firma a maggio del 2024. L’impegno della Regione è produrre – entro 12 mesi dall’affidamento dell’incarico e non oltre giugno 2025, quindi domani – un documento di fattibilità delle alternative progettuali (Docfap). Obiettivo, dice la Regione, è "conseguire la messa in sicurezza della Sr 325 mediante la programmazione nuovi interventi di miglioramento e potenziamento, nonché l’individuazione di percorsi alternativi che possano, all’occorrenza, migliorare o garantire la circolazione stradale anche attivando funzioni di by-pass alla strada regionale, eliminando conflitti e criticità nei casi di eventi imprevisti o situazioni emergenziali dai quali si rendessero necessarie chiusure di tratti della Sr 325; studiare di concerto con gli enti locali le soluzioni di tracciato alternative per collegare la Vallata con le principali arterie nazionali e regionali". Vedremo.
Poi c’è la mobilità pubblica, altro punto del protocollo, su cui la Regione ha stanziato 150mila euro, rimasto indietro a causa dei danni del maltempo, a quanto dichiarano dalla Regione, che in una nota dell’aprile 2024 spiegava: "Il protocollo, redatto con la collaborazione delle associazioni di categoria, è finalizzato allo studio di una nuova mobilità integrata dell’area nord della provincia di Prato per promuovere forme alternative al trasporto privato su gomma, come il potenziamento della viabilità ferroviaria, il servizio di autolinee pubbliche, i parcheggi scambiatori e le ciclovie, con l’individuazione di collegamenti con le principali arterie nazionali e regionali, per migliorare la circolazione stradale e mettere in atto interventi di miglioramento e potenziamento della 325 (...). Quindi l’attuale offerta di trasporto pubblico locale e ferroviario, sia in termini di frequenza che di copertura del servizio sull’intero territorio, potrà essere potenziata al fine di essere una valida alternativa all’uso della Sr 325". Per la mobilità "alternativa" – autobus, treno e bici – lo stato dell’arte è il seguente. "Per quanto riguarda lo studio integrato sul Tpl – spiegano dall’assessorato di Baccelli - a partire da gennaio 2025 sono intercorsi i rapporti con la Regione Emilia Romagna e stabilito di allargare il metodo della cabina di regia alle varie linee di valico. E’ in corso di definizione una prossima cabina di regia congiunta con la Regione Emilia Romagna per la linea Prato Bologna. Le indisponibilità già pubblicate per quest’anno relative alla linea Prato Bologna vanno da fine settembre al cambio orario di dicembre per i lavori che sono stati riprogrammati anche a seguito degli eventi alluvionali e degli altri interventi operati da Rfi (...). Il principio guida dovrà essere comunque l’integrazione ferro gomma già sperimentata in fase di emergenza".
Claudia Iozzelli