SARA BESSI
Cronaca

Una vera scuola di vita: studenti senza cellulare per 90 chilometri sulla Francigena. “La fatica porta a risultati”

L’istituto Dagomari di Prato dà l’esempio: quattro tappe tra colline e sentieri per i giovani che avevano mostrato difficoltà scolastiche

Gl studenti pratesi sulla Francigena

Gl studenti pratesi sulla Francigena

Prato, 24 maggio 2025 – Zaino in spalla, senza cellulare per quattro giorni e 90 chilometri di strada da macinare lungo la via Francigena da San Miniato a Siena per imparare un nuovo modo di relazionarsi e di creare rete senza il rifugio in mondi social. E’ l’esperienza che hanno vissuto quattro studenti a rischio dispersione scolastica del primo e secondo anno dei corsi tecnico e professionale dell’Istituto Dagomari, accompagnati da due professori. Talvolta serve mettersi in cammino per ritrovare la direzione, specie quando il sentiero della scuola sembra stretto o in salita e un’esperienza vale di più di mille ramanzine e sospensioni. E’ con questo spirito che la dirigenza scolastica del Dagomari ha messo a punto il progetto “Solvitur ambulando” sulle orme di esperienze fatte in Belgio e Francia. Un trekking sulla Francigena insieme a due docenti esperti di camminate nella natura, Daniele Guarducci e Dario Donatini: quattro tappe tra sentieri, colline e borghi dormendo negli ostelli e scoprendo un insolito modo di relazionarsi tra sè.

“Ciò che mi preoccupava di più era la distanza da percorrere – racconta Simone, uno dei protagonisti – non avevo mai fatto un trekking così impegnativo. La prima cosa che mi viene in mente? La fatica nelle gambe: non pensavo a niente se non ad andare avanti”. E questo ‘vuotare la mente’ del camminare è stata apprezzata: “Ho capito che posso non pensare ai miei problemi e concentrarmi su altro, ma devo capire come farlo”. Simone è uno studente che quando esce da scuola non pensa più ai libri: “Questa esperienza mi ha fatto capire che la fatica può portare a risultati e magari posso mettere in pratica questa cosa anche per lo studio. Sono rimasto colpito dal sostegno dei compagni: quando ero in difficoltà sono stati disposti ad aspettarmi e uno si è offerto di portare il mio zaino”.

Lungo la strada c’è stata l’occasione di relazionarsi con la gente dei paesi: “Tutti erano interessati a noi. In tanti ci chiedevano se avessimo bisogno di riposare o di bere”. Il progetto “’Solvitur ambulando”, ideato dai docenti Elisabetta Rizzuto e Daniele Guarducci, si è concluso in piazza del Campo a Siena tra la soddisfazione e lo stupore dei ragazzi di aver raggiunto la meta. “L’obiettivo – dice la dirigente scolastica Claudia Del Pace – è di portare gli alunni a vivere un’esperienza di socialità sana, inclusiva e genuina che valorizza la diversità e che promuove il rispetto per sé, per l’altro e per la natura”. I quattro studenti coinvolti condividono difficoltà scolastiche legate a scarsa motivazione, comportamenti problematici e isolamento sociale. Il cammino è stato un modo per uscire dal contesto abituale, scoprire nuove risorse personali e iniziare a guardare la scuola con occhi diversi. Il progetto, senza costi per le famiglie grazie alla collaborazione di Decathlon e all’impegno della scuola, potrebbe essere replicato.