Statuto della Fondazione Ultimo atto a dicembre

Il Consiglio di Stato rinvia la decisione sul ricorso dei soci a fine anno. I giudici vogliono prima aspettare la sentenza sulla causa civile in corso.

Statuto della Fondazione  Ultimo atto a dicembre

Statuto della Fondazione Ultimo atto a dicembre

C’è una nuova puntata nella disputa che vede fronteggiarsi in aule di giustizia amministrativa e civile la Fondazione CariPrato e un gruppo di una ventina di soci sulla legittimità della riforma dello statuto, avvenuta nel corso del 2020 con l’allora presidente Franco Bini. Ieri, infatti, è stata pubblicata la sentenza del Consiglio di Stato: la sezione VII si è espressa con una sentenza non definitiva sull’appello proposto dai soci contro la sentenza del Tar Toscana. La sentenza non ha carattere definitivo, perché come si legge in conclusione, rinvia all’udienza fissata per il 5 dicembre prossimo, quando si saprà nel frattempo il pronunciamento del tribunale nella causa civile: è attesa, infatti, la sentenza a seguito dell’ultima seduta risalente al primo marzo scorso. Il Consiglio di Stato con questo atto non definitivo ha respinto le domande preliminari della Fondazione tendenti a negare la possibilità dei soci di agire in giudizio e ha dato prevalenza al giudizio civile, come i soci chiedevano. Riguardo al merito, invece, la questione rimane aperta: la svolta si avrà, come detto, il 5 dicembre prossimo.

Ricordiamo che il Tar Toscana aveva rigettato il ricorso sulle modifiche statutarie, che erano state decise dal Consiglio di Indirizzo della Fondazione. Ora il Consiglio di Stato contestualmente al rinvio alla udienza di dicembre ha respinto l’appello incidentale della Fondazione Cariprato, che sosteneva non esservi né legittimazione, né interesse dei soci ad impugnare il provvedimento ministeriale di approvazione del nuovo Statuto. Invece il Consiglio di Stato ha sostenuto che i soci contano ed hanno (almeno sul piano formale) legittimazione ed interesse alla legittimità dell’operato degli organi della Fondazione. Infine, i giudici del Consiglio di Stato sottolineano come "le due impugnazioni non si pongano in rapporto di pregiudizialità", ma intendono aspettare l’esito o gli sviluppi del giudizio civile.

Che cosa potrebbe succedere? Se le tesi formulate dai ricorrenti, "con riferimento ai vizi radicali della delibera approvata dal Mef, con la quale sono state apportate le modifiche allo statuto", saranno accolte dal giudice ordinario, allora la delibera stessa sarebbe "priva dei requisiti per operare le modifiche allo statuto". Il che potrebbe significare l’annullamento di tutte le cariche attuali. Viceversa, le modifiche resteranno in vigore.

Intanto rassicurazioni giungono dalla Fondazione: "Il Consiglio di Stato si è pronunciato con una sentenza interlocutoria che, senza entrare nel merito delle questioni, rinvia a una nuova udienza a dicembre, in attesa anche dell’eventuale esito del giudizio civile pendente – si legge in una nota –. La Fondazione, nella piena osservanza dei suoi fini statutari, prosegue con l’impegno di sempre la sua attività a servizio della comunità pratese".

Sara Bessi