Sport da rilanciare Proposte diverse e qualche polemica

La città di Prato fra venerdì e ieri è stata

al centro di un acceso dibattito nazionale

fra due esponenti con possibilità importanti

di diventare il prossimo ministro dello Sport: Mauro Berruto del Pd

e Paolo Barelli di Forza Italia. Il primo ad andare all’attacco è stato

il responsabile nazionale dello sport dei Dem

che ha parlato di una incompatibilità morale

fra il ruolo di capogruppo alla Camera di Barelli e

la sua attuale presidenza della federazione nazionale di nuoto. "Noi nel Pd vediamo lo sport

in maniera diversa",

ha spiegato Berruto.

"E certe sovrapposizioni non le accettiamo".

A distanza di dodici ore

la replica di Barelli.

"La legge permette questo doppio incarico, quindi Berruto farebbe meglio a studiare prima di parlare". Al netto

del botta e risposta, nei due incontri si è parlato anche delle ricette di Pd e Forza Italia per stare vicini al mondo dello sport. Berruto ha ribadito la necessità di portare avanti il percorso in Parlamento per inserire

la parola sport nella Costituzione (manca

solo la quarta lettura

per l’approvazione definitiva). Proporrà

la prescrizione da parte del medico di base di fare attività motoria proprio come se fosse un farmaco, assicurando

la detraibilità dalla dichiarazione dei redditi. E ancora aumentare

la proposta sportiva

nella scuola dell’infanzia e in quella primaria affidandola a specialisti laureati in scienze motorie, promozione dello ius Scholae, ridefinizione delle

regole nel comparto

delle scommesse sportive. Per Barelli invece è necessario ristrutturare tutto il sistema sportivo, facendo diventare centrali

le associazioni

a cui è affidata quasi completamente l’attività di promozione sportiva.