
Polizia
Prato, 12 gennaio 2021 - Se l’è vista brutta Gianmarco Maffii quando ieri sera, poco prima delle 20, è tornato a casa. In sua assenza i ladri gli stavano svaligiando l’abitazione. E lui li ha interrotti. Non appena ha aperto la porta si è accorto di quello che stava accadendo. La casa era soqquadro, i cassetti rovesciati, tutto sparpagliato per terra, oggetti rotti, in mille pezz. Ma il peggio doveva ancora arrivare. Mafii ha sentito alcuni rumori e si è reso conto che i ladri erano proprio lì, a pochi passi da lui. Stavano scappando da una finestra che i ladri avevano divelto per crearsi un varco ed entrare in questa villetta a due piani in via degli Olivi, zona Vainella, nella campagna poco prima dell’abitato di Figline.
"E’ stata una decisione immediata: ho iniziato a inseguirli", racconta l’uomo ancora sotto choc. "Erano tre, vestiti di nero, parlavano italiano. Stavano scappando verso il bosco". "Ammazzalo, spara!", ha gridato uno dei malviventi. E l’altro ha eseguito. "Hanno sparato verso di me – continua Maffii – Due colpi che per fortuna non mi hanno centrato. Ho sentito le pallottole rimbalzare sul muro del giardino. Ho avuto paura e mi sono fermato mentre i ladri fuggivano a piedi nel bosco. Sono salvo per miracolo". Sono stati attimi concitati quelli vissuti ieri sera dall’uomo che poi ha subito chiesto aiuto al padre e alla polizia. In via degli Olivi sono arrivate due volanti inviate dalla Questura, la squadra antirapina e la Scientifica per i rilievi del caso e per cercare tracce degli spari. In supporto è stato chiesto l’intervento dei vigili del fuoco che con le fotoelettriche hanno illuminato la zona in cui la polizia staca cercando i bossoli. Non è chiaro se i ladri abbiano usato una pistola vera, un’arma giocattolo o una scacciacani, anche se la vittima assicura di aver sentito distintamente le pallottole rimbalzare contro il muro. Le indagini sono in corso. Maffii fortunatamente è rimasto illeso e non ha avuto bisogno di cure mediche. "Ho la casa completamente devastata – ha spiega – I ladri non hanno risparmiato nessuna stanza. Erano dei professionisti". Prima di entrare in azione quegli stessi ladri hanno usato ogni cautela. Probabilmente sapevano che il padrone di casa sarebbe rientrato tardi e hanno agito con calma. Non è escluso che lo tenessero d’occhio da qualche giorno. Prima di tutto hanno manomesso l’impianto di allarme e spaccato tutte le telecamere di sorveglianza che si trovano all’esterno della villetta. Poi hanno segato le inferriate di una finestra laterale della casa che affaccia su un giardino privato e che non confina con nessun’altra abitazione: in questo modo nessuno poteva vederli. L’inferriata è stata sradicata e gettata a terra a qualche metro di distanza. A quel punto sono entrati. E una furia devastatrice è proseguita all’interno. I malviventi sono entrati in ogni stanza, hanno rovesciato cassetti e armadi tirando tutto a terra alla ricerca di qualcosa da rubare.
"Dentro è un inferno", racconta una parente della vittima. "Non hanno risparmiato nulla. Chissà da quanto tempo erano lì per avere fatto tutto quel disastro". L’aspetto peggiore della storia è che i ladri fossero armati e che non abbiano esitato a sparare una volta scoperti. La polizia ha aperto una vera e propria caccia all’uomo alla ricerca dei tre malviventi, di cui però non è stata trovata traccia. E’ possibile che siano arrivati a piedi fino alla statale che si ricongiunge alla frazione di Cerreto e che lì ci fosse un’auto ad attenderli. Non è chiaro che cosa abbiano rubato visto che Maffii ieri sera non aveva ancora effettuato l’inventario e non ha avuto il tempo di controllare che cosa mancasse all’appello. Ma il fatto di averli sorpresi ha sicuramente impedito che potessero fuggire con un bottino pesante. Quella stessa casa in passato aveva già subito diversi tentativi di furto.