Sori, task force contro l’evasione Entro gennaio cartelle per 11 milioni

Il bilancio 2021 chiude in equilibrio nonostante il Covid che ha congelato le attività per 500 giorni. L’obiettivo del prossimo anno è creare una squadra speciale per il recupero delle tasse non pagate

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Sori punta dritto ai furbetti del’evasione. Imu, Tari, Cosap, Tosap, e tutte le altre tasse comunali non pagate avranno vita breve. Ieri mattina in commissione 6 è stata presentato l’esercizio di bilancio 2021 che chiude in equilibrio nonostante il periodo segnato dalla pandemia e dalla crisi economica. L’obiettivo per il prossimo anno è di incrementare il lavoro di accertamento e recupero dell’evasione. Le indicazioni dell’amministrazione per il 2022 sono di arrivare ad inviare accertamenti per 9 milioni di euro entro la fine dell’anno, obiettivo che sarà ampiamente superato dagli uffici di Sori intenzionati di arrivare ad cartelle per 11 milioni di euro di tasse non pagate. All’accertamento dell’evasione dovrà far seguito il recupero delle somme non versate. Un compito non proprio semplicissimo viste le difficoltà economiche in cui versano famiglie ed imprese.

Anche per questa ragione l’idea di Sori è di andare a creare già dal prossimo anno, una task force per scovare sul territorio i furbetti delle tasse. Una sorta di squadra speciale contro gli evasori targata Sori.

A pesare sul bilancio della società partecipata da sette Comuni, sono stati i giorni neri della pandemia durante i quali le attività di recupero sono state congelate: 500 giorni di inattività che ha inciso sul bilancio senza però metterlo in crisi. Adesso l’obiettivo è incrementare il lavoro per recuperare anche parte di quanto non è stato fatto finora. Sempre sul fronte di Sori sono stati presentati in commissione 5 i dati sull’evasione delle rette delle mense scolastiche. Ammontano a 3 milioni di euro, spalmati in sei anni cioè dal 2015 al 2022, le morosità per il servizio mensa nelle scuole pratesi che Sori non ha ancora riscosso: in media si tratta cui circa 500.000 euro l’anno con la possibilità di recuperarli che oscilla fra l’11 e il 20% del totale. Importi che non si riferiscono all’anno in cui si sono verificati, ma a quello in cui il Comune ha passato la pratica a Sori, orientativamente due anni dopo rispetto al’emissione del servizio. Un lasso di tempo troppo lungo che inficia la possibilità di recuperare la gran parte del denaro: da qui la proposta di accorciare i tempi fra il momento in cui la famiglia contrae il debito e quello in cui parte l’ingiunzione.

Silvia Bini