
"Sogno un raduno di bande in città" Il progetto del maestro Bonvissuto
PRATO
Un progetto per Prato firmato dal maestro Roberto Bonvissuto. Diplomato nel ’96 al Cherubini di Firenze, presidente regionale "Associazione nazionale bande", maestro e presidente della Filarmonica "Otello Benelli" di Vergaio, vicepresidente dell’associazione "Perché Verdi Viva", ideatore del festival bandistico all’isola d’Elba, Bonvissuto ha incontrato anche Papa Francesco che ha "benedetto" la partitura di una sua opera lirica ("Bernadette"). E’ difficile intervistare questo quarantacinquenne così estroverso e poliedrico, ma quando ci si riesce, le risposte non sono mai banali. Fu il suo primo insegnante Otello Benelli ad imporgli il clarinetto. A 10 anni le disse "macchè pianoforte, meglio il clarinetto, che ti fa suonare in banda, in gruppo". Chissà se è per questo che gli hanno affibbiato il nomignolo "Il capobanda"... "No – risponde Bonvissuto – è per via di quel D’Annunzio che non aveva capito nulla di Mascagni e offese l’autore di ’Cavalleria’ bollandolo con quell’epiteto dispregiativo". La storia ha fatto giustizia. Ed è per questo che Bonvissuto, per postuma reazione, fa di tutto per identificarsi fisicamente con il maestro livornese. Come lui fuma il sigaro, porta i capelli e si veste alla Mascagni, ha fondato il "Settimino Mascagni" che collabora con l’associazione "Perché Verdi Viva".
"E’ questo che l’aristocrazia musicale non capisce – continua il maestro – la banda, i gruppi di fiati non sono solo entità amatoriali, sono potenzialità adattive… lo si domandi al grande maestro Muti che ricorda come la sua passione sia scaturita dall’ascolto delle bande".
Le radici. Quando Mascagni, 11 ottobre 1931, venne a Prato per inaugurare la nuova sede della Corale Verdi una ragazzina quattordicenne suonò l’assolo di violino dal "Fritz"; Mascagni le dedica un "forte abbraccio indimenticabile: alla brava sig.na Jema Michelini per ricordo". Quella signorina diventerà l’insegnante di Bonvissuto che conserva gelosamente quell’autografo. Ma il mestro ha un progetto per Prato? "Ce l’avrei – conclude – Penso ad un raduno di bande a Prato per un viaggio all’indietro quando al Caffè delle Logge, primi anni del ‘900, si faceva musica in piazza del Comune, con la banda. La donazione ’Verdianamente’ alla scuola Verdi contiene un centinaio di locandine originali stile Liberty, di grande suggestione, programmi d’epoca che potrebbero essere esposti in Provincia mentre in piazza c’è la musica".
Goffredo Gori