REDAZIONE PRATO

Caso Prato, veleni sul dibattito. La Porta va allo scontro duro: "La città è allo sbando da anni"

La deputata di FdI incalza la sindaca: "Faccia chiarezza sui contributi elettorali ricevuti da aziende orientali". E sul "sistema criminale mafioso cinese per 20 anni la sinistra si è voltata dall’altra parte". .

La deputata di FdI incalza la sindaca: "Faccia chiarezza sui contributi elettorali ricevuti da aziende orientali". E sul "sistema criminale mafioso cinese per 20 anni la sinistra si è voltata dall’altra parte". .

La deputata di FdI incalza la sindaca: "Faccia chiarezza sui contributi elettorali ricevuti da aziende orientali". E sul "sistema criminale mafioso cinese per 20 anni la sinistra si è voltata dall’altra parte". .

"Il sindaco Bugetti, invece di attaccare il governo che finalmente sta dando risposte anche alle esigenze di Prato, chiarisca pubblicamente se le aziende cinesi che hanno finanziato la sua campagna elettorale rispettano le norme e, prima su tutte, proprio quella sulla sicurezza del lavoro", parola di Chiara La Porta (nella foto), deputata pratese di Fratelli d’Italia.

Veleni nel dibattito sul caso Prato dopo il messaggio della sindaca Ilaria Bugetti a La Nazione che prendeva spunto dal commento domenicale del nostro giornale dove si parlava della necessità stringente di avere segnali dopo mesi di richieste per le diverse precarietà (dagli ispettori del lavoro alle forze dell’ordine, dal personale di procura e tribunale a quello del carcere).

"Prato è da tempo allo sbando, ed è amministrata oggi in modo altrettanto sbandato - sottolinea la deputata - Se il sindaco ritiene credibile ricorrere allo scaricabarile, accusando il governo Meloni, ignora che è lo stesso esecutivo che ha appena stanziato 1 miliardo e 200mila euro per la sicurezza sul lavoro, collezionando record di occupazione, anche stabile, e femminile. Ed è sempre questo governo che sta indicendo concorsi per nuovi ispettori del lavoro, proprio il 9 aprile scorso si sono svolte le prove scritte per 750 posti, e che ha previsto oltre 1000 assunzioni tra Inl, Inps e Inail".

La sinistra, secondo La Porta, "ha fatto solo chiacchiere, ne è prova il Jobs Act, in cui è presente una norma che prevede, per gli ispettori del lavoro, il ruolo ad esaurimento. La verità è che a Prato lo sfruttamento del lavoro, accompagnato dall’assenza delle basilari norme di sicurezza nelle aziende, e la concorrenza sleale, sono praticati dal sistema criminale mafioso cinese. Rispetto al quale, per 20 anni, la sinistra si è voltata dall’altra parte".

La sindaca Bugetti ieri su La Nazione ha chiesto di fare presto per venire incontro alle diverse emergenze che vive il territorio al fine di tutelare la parte sana, la stragrande maggioranza di imprese e realtà sociali: "E’ arrivato il momento che lo Stato concretizzi parole, impegni e promesse" ha detto.

Appelli ripetuti, visite, sopralluoghi, audizioni. "Negli ultimi venti anni, Prato ha visto l’interessamento di un esercito di parlamentari, di sottosegretari e di ministri, di ogni colore politico e appartenenti a tutti i governi che si sono succeduti, per conoscere da vicino la complessità della città e trovare rimedio al cronico sottodimensionamento degli apparati statali e in particolare a quelli del comparto giustizia. Prato non può più aspettare, è l’ora delle risposte".