
Si scatena subito la bagarre politica. Biffoni esulta, Cenni contrattacca
Per Matteo Biffoni è una vitoria, per Gianni Cenni uno spreco. Il sottopasso del Soccorso entra di prepotenza nella campagna elettorale. L’annuncio dell’arrivo dei 29 milioni per dare il via definitivo al tunnel del Soccorso, una delle opere più controverse e discusse della storia di Prato, ha scatenato una bagarre politica. C’era da aspettarselo.
"Il governo ha stanziato tutte le risorse necessarie che mancavano a causa degli aumenti dei prezzi. Perché quando i progetti hanno un valore, sono ben strutturati e seguiti, nonostante i tempi biblici della burocrazia, vanno avanti": queste le parole del sindaco sullo stanziamento Cipess che permetterà ad Anas di procedere con la gara. "Con impegno e determinazione – ha aggiunto ieri Biffoni – abbiamo lavorato per portare avanti un intervento che cambierà radicalmente un pezzo di città, nel solo interesse di Prato". E non poteva mancare una frecciata all’avversario politico del centrosinistra: "Mi auguro che adesso Gianni Cenni cessi di smentire il suo governo e comprenda quello che già doveva essere palese. L’opera va avanti perché noi abbiamo amministrato davvero e non si torna indietro".
A rincarare la dose ci pensa il segretario Pd, Marco Biagioni: "Sul piano politico è una clamorosa sconfessione del ‘centrodestrino’ pratese che in questi anni ha puntato tutto sullo stop ai lavori e sul fallimento dell’opera. L’esecutivo Meloni ha finalmente messo la parola fine a questa vicenda, isolando clamorosamente l’intero centrodestra cittadino. Siamo curiosi di sapere cosa si inventeranno ora Cenni e i suoi alleati".
Di rimando Gianni Cenni, candidato a sindaco per il centrodestra, al netto dello stanziamento, resta dell’idea che il tunnel del Soccorso sia solo uno spreco di soldi: "Serviranno 74 milioni di euro per un sottopasso di 800 metri. Un capolavoro. Io con assai meno e in tempi più contenuti avrei sistemato il nodo del Soccorso e alleggerito l’intersezione di Capezzana. Quando i cittadini saranno prigionieri del cantiere, sapranno chi ringraziare". Cenni risponde a Biffoni e lo invita a dire tutto: "I costi sono lievitati non solo a causa dell’aumento del prezzo dei materiali, ma perché, pur di perseguire un’idea faraonica, si sono dovuti impegnare tanti soldi in opere di mitigazione ambientale".
Benché a finanziare l’ultima tranche che darà il via all’opera sia stato il governo guidato dalla premier Meloni, Cenni non nasconde un certo rammarico: "Dico chiaramente di aver sperato in un ripensamento perché questo avrebbe consentito di fare un ragionamento più attento sui problemi di realizzazione che colpiranno i cittadini". E ancora: "Anas ha ricevuto un compito e non ha fatto altro che portarlo a termine. Non contesto l’ente ma chi lo ha messo in condizioni di valutare soltanto la costruzione di un’opera, tecnicamente realizzabile, senza pensare a quello che poi sarebbe stata la gestione del traffico".
Infine Fratelli d’Italia per voce del consigliere Tommaso Cocci: "Il segretario del Pd ha un gran coraggio, dopo avere criticato per mesi il governo Meloni adesso esulta per lo stanziamento di 29 milioni di euro da parte dello stesso governo di centrodestra intestandosene i meriti assieme all’amministrazione. In pratica quando arrivano fondi sul territorio il merito è a prescindere del Pd". Cocci rimanda al mittente le critiche invitando il Pd a guardare in casa propria. Il riferimento è ovviamente all’alleanza stretta con il Movimento 5 Stelle: "A Biagioni consiglio di guardare alla tenuta dei rapporti interni al partito, a quelli col Movimento 5 Stelle". E proprio sull’idea del raddoppio tramite interramento della strettoia al Soccorso, i Cinque Stelle sono passati dal dire no al dire sì (in virtù dell’alleanza).
Silvia Bini