Sfruttamento, la rabbia sfila nei macrolotti

Trecento persone al corteo dei Si Cobas dopo le aggressioni di lunedì scorso. Occupata la tangenziale, ma solo per pochi minuti

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Un corteo di quasi 300 persone ha sfilato nel pomeriggio assolato partendo dal Macrolotto 2 e arrivando nel cuore del Macrolotto 1 in via Gora del Pero e poi fino a via dei Fossi. Manifestazione organizzata dal sindacato Si Cobas per stigmatizzare quanto accaduto lunedì scorso davanti ai cancelli della Dreamland, una delle tante aziende a conduzione cinese accusata di sfruttare i suoi operai, dove quattro manifestanti sono stati aggrediti e feriti con mazze da baseball da cittadini orientali usciti dall’azienda. Il lungo serpentone di manifestanti ha preso le mosse proprio dai cancelli della Dreamland, che ieri pomeriggio era chiusa: un percorso simbolico nel corso del quale operai, sindacalisti e simpatizzanti hanno voluto lanciare un messaggio per "i padroni delle fabbriche". Pochi gli orientali che si sono affacciati in strada al passaggio dei manifestanti, alcuni con il telefonino in mano per girare dei video. "Il posto di lavoro non si tocca, lo difenderemo con la lotta", hanno scandito. E ancora: "Lotta dura senza paura" e "Uniti contro lo sfruttamento".

Messaggi che i 300 partecipanti hanno gridato ininterrottamente per quasi due ore fra fumogeni, bandiere e striscioni. A sostegno della manifestazione - in segno di solidarietà con gli operai pachistani feriti lunedì scorso - sono arrivati anche lavoratori di altri settori, ad esempio una rappresentanza del presidio Gkn, ma anche rappresentanti della logistica, della Piaggio di Pontedera e della Caritas della parrocchia di Vicofaro di don Massimo Biancalani. C’era anche la bandiera dell’Anpi di Campi Bisenzio a fianco del grande striscione che apriva il corteo. Tutti a Prato per esprimere solidarietà dopo le aggressioni e le intimidazioni. La manifestazione che ha anche attirato l’interesse degli inviati delle "Iene". Grande il dispiegamento di forze dell’ordine con polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia municipale e polizia penitenziaria. Il corteo, partito da via Galvani, è transitato davanti al Panificio Toscano, una delle prime aziende in cui i Si Cobas avevano avviato la loro attività sindacale, e si è poi diretto sulla tangenziale, occupandone la corsia in direzione Pistoia. Il corteo ha bloccato per pochi minuti il transito della tangenziale all’altezza della rotatoria di via dei Fossi: qui i manifestanti hanno usato della vernice bianca per coprire un cartellone pubblicitario della Texprint, altra azienda con cui da tempo va avanti un duro braccio di ferro. "Quello che è successo alla Dreamland - ha detto Luca Toscano dei Si Cobas - non deve più accadere: aggressioni consumate nel silenzio delle istituzioni e della politica, nell’inerzia della Questura. Poche settimane fa tre operai sono stati arrestati mentre erano in sciopero della fame in piazza del Comune: è chiaro che vengono applicati trattamenti differenti". Toscano ha fatto notare l’assenza delle istituzioni: "È un’altra occasione di confronto sprecata", ha detto riferendosi in particolare al sindaco Matteo Biffoni. I sindacalisti hanno voluto ribadire che "controlli e sanzioni non sono la soluzione per combattere lo sfruttamento dei lavoratori. Il giorno dopo tutto è come prima, ma è più facile continuare a sbandierare i numeri dei controlli, delle sanzioni e dellesospensioni di attività e fingere che tutto sia sotto controllo piuttosto che ascoltare e capire come stanno le cose nei capannoni. C’è bisogno che questi luoghi invisibili dove cova lo sfruttamento siano attraversati da un vento nuovo di cambiamento".

Sara Bessi