
L’ampliamento dell’Istituto Medico Toscano
Abbattere le liste d’attesa e supportare la sanità pubblica. Alessandro Brafa, amministratore delegato dell’Istituto Medico Toscano, racconta come è nata la genesi del progetto della casa di cura di via Barsanti presentato nei giorni scorsi. Le cliniche private convenzionate non sono una novità ma questa nasce come ampliamento di un centro polispecialistico già attivo da un decennio.
"La futura ‘Imt Hospital’ – spiega Brafa – nasce come iter progettuale nel 2019 e tante volte mi sono chiesto: quante vite avremmo potuto salvare se negli anni del Covid l’avevamo già aperta? L’istituto in quel periodo è stato di supporto agli ospedali. Il mio sogno è sempre stato quello di ridurre le liste di attesa. Esperienze come la nostra ci sono nel Lazio, in Lombardia, in Piemonte, in Emilia Romagna. Quello che oggi fa funzionare la sanità pubblica è il privato accreditato e tanti servizi che il cittadino reputa "pubblici" in realtà sono svolti dai privati pagati dal settore pubblico, basta pensare all’emergenza medica del 118. Senza l’intervento delle strutture accreditate – continua l’amministratore delegato dell’Istituto Medico Toscano – oggi le liste d’attesa nel pubblico scoppierebbero quindi una nuova realtà come la nostra può garantire al territorio un centro di riferimento innovativo, in grado di fornire risposte sicure, rapide e di qualità".
La struttura (4000 metri quadrati su tre piani) formata da Istituto Medico Toscano e clinica avrà quindi 10 sale operatorie, 88 posti letto, 36 ambulatori, oltre alla radiologia con 2 risonanze magnetiche ad alto campo, Tac, 7 ecografi, RX Mammografia, oltre alla fisioterapia. I tempi di realizzazione si aggirano fra i 18 mesi e i 24 mesi. La decisione di puntare su Prato nasce sia per il "nome" che già si è fatto l’istituto sia per la posizione centrale fra Firenze e Pistoia.
"L’errore più grave in Toscana – aggiunge Brafa – è stato quello di non capire che non c’è distinzione fra sanità pubblica e privata. Inoltre, la chirurgia ha fatto passi da gigante ed esistono nuovi criteri e protocolli per la riduzione del rischio di infezioni post-operatorie, adozione della mini-chirurgia con un approccio minimamente invasivo per un recupero più rapido e meno traumatico del paziente. Oltre alla predisposizione di terapie sub-intensive facilmente convertibili in terapie intensive in caso di emergenze – continua l’amministratore delegato dell’Istituto Medico Toscano – proprio come quella recentemente vissuta con la pandemia scaturita dal Covid".
L’Istituto Medico Toscano cura in modo particolare i dipendenti: "Per noi – conclude Brafa – sono di famiglia, non ho mai licenziato nessuno. Puntiamo sulla formazione e abbiamo già fatto 4 assunzioni di infermieri neolaureati in previsione dell’ampliamento e del lavoro e ci stiamo già muovendo per il reclutamento del personale".
M. Serena Quercioli