STEFANO DE BIASE
Cronaca

Sempre più traffico, la città resta nella morsa "Troppe auto in strada: vanno usate meno"

Il Comune si difende dopo le ultime polemiche: "La colpa non è dei maxi-marciapiedi". Ma l’opposizione insiste: "Posizioni ideologiche"

di Stefano De Biase

"A novembre 2021 in tutta Italia, secondo i dati dell’Osservatorio Anas, il traffico è aumentato del 38% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Chiaramente anche la città di Prato non è immune dal boom dell’uso delle auto private, influenzato dalla situazione straordinaria di pandemia che stiamo vivendo. Quando si parla di mobilità e degli effetti degli interventi sulle strade, quindi, bisogna partire da dati oggettivi: numeri che dicono che a Prato le strade sono rimaste le stesse di sempre, ma che le auto in circolazione sono aumentate". E’ il punto di vista del Comune di Prato che risponde così alle critiche dell’opposizione e dell’Aci sulle politiche di mobilità messe in campo negli ultimi anni, a cui La Nazione ha dato spazio domenica.

La quasi paralisi attuale del traffico, secondo l’amministrazione comunale, non è dettata da marciapiedoni ciclopedonali o restringimenti di carreggiata, bensì da un cambio di abitudini dei pratesi dettato dalla pandemia. Nuove esigenze che si sono trasformate in un maggiore utilizzo delle automobili per spostarsi da un quartiere all’altro. "Con il Covid c’è più timore a prendere i mezzi pubblici, che tra l’altro a bordo hanno un numero contingentato di persone da potere trasportare", spiegano dal Comune. "In più sono saltati i sistemi di condivisione delle auto, come il car pooling. Se si riflette sul singolo intervento stradale è logico che si possa sempre migliorare, ma nella valutazione complessiva della mobilità cittadina si deve tenere conto anche del periodo eccezionale di pandemia che stiamo attraversando". Sulle critiche relative al traffico interviene anche l’assessore Valerio Barberis che affronta il tema dal punto di vista ambientale. "L’Europa ci dice che entro il 2050 dobbiamo arrivare alla neutralità delle emissioni carboniche", sottolinea. "E se vogliamo raggiungere questo obiettivo, non si può prescindere da un cambio di registro sulla mobilità: d’altronde lo smog da traffico equivale al 30% delle emissioni nell’ambiente. Non a caso, per avere ulteriori dati aggiornati, abbiamo installato una trentina di centraline in città, così da potere avere entro febbraio già i primi dati sulla qualità dell’aria". Barberis inoltre spiega che Prato sulla mobilità sta andando nella stessa direzione delle grandi città d’Europa e di quelle più innovative d’Italia. "Sulla mobilità sostenibile Prato è considerata una città modello dal ministero dell’Ambiente", conclude. "Stiamo sperimentando pianificazioni che vengono portate avanti dalle città più avanzate d’Italia. Quando si parla di mobilità non possiamo dimenticare che gli spostamenti delle automobili sono solo una fetta di un meccanismo generale che comprende transizione ambientale, nuovo utilizzo degli spazi pubblici, abbattimento delle emissioni. In ballo non c’è solo la velocità di spostamento, ma la qualità complessiva del vivere in città".

Il capogruppo della Lega, Daniele Spada, ritiene quella dell’aumento delle auto in circolazione una motivazione non sufficiente a spiegare il congestionamento del traffico. "La verità è solo una: per una posizione ideologica questa giunta ha trasformato in viottoli i principali assi viari della città", accusa. "Il Pd si immagina la propria città ideale, ma poi non fa i conti con la realtà. Loro hanno una concezione profondamente sbagliata, che vede nella macchina il male, provando quindi a non farla usare. Ma l’auto è una necessità per tante persone". Poi Spada va all’attacco dei marciapiedoni. "Non hanno alcuna utilità. Servono solo a scoraggiare l’uso dell’auto, che poi è l’unico obiettivo vero del Comune. Così facendo però stanno ignorando le necessità dei pratesi".