
Scoperto contrabbando di tessuti. Sequestro per quasi 7 milioni
La Guardia di Finanza ha eseguito provvedimenti di perquisizione e un sequestro disposto dal Gip su richiesta della Procura europea (Eppo), ufficio di Bologna, per quasi 6,9 milioni nell’ambito di un’indagine per contrabbando, falsità ideologica, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Si tratta del secondo sequestro nello stesso procedimento penale, in collaborazione coi finanzieri di Prato, dopo quello del 9 aprile nei confronti di una società di spedizione a cui era contestata l’evasione di Iva all’importazione di tessuti di fabbricazione cinese. Il primo sequestro preventivo era stato emesso per 7,3 milioni. I successivi approfondimenti si sono concentrati su un’analisi di tutto il materiale sequestrato (oltre 40 apparati informatici tra pc, smartphones e tablet, estratti conto bancari, fatture e bollette doganali) e hanno consentito di portare alla luce le responsabilità in capo a quattro dei maggiori importatori delle merci.
È stato scoperto uno strutturato sistema di introduzione in Italia di merci prevalentemente provenienti dalla Cina, con stoccaggio anche all’Interporto di Bentivoglio. Gli elementi raccolti al termine della seconda fase delle indagini hanno permesso al Gip di adottare i provvedimenti di sequestro anche nei confronti degli importatori, tutti di etnia cinese. Nell’indagine risultano indagate dieci persone fisiche e cinque persone giuridiche. La merce irregolarmente importata, consistente perlopiù in stoffe grezze, utilizzate per il confezionamento di capi d’abbigliamento, ammonta a 13.620 tonnellate, per un valore di circa 63.106.256 di euro; l’evasione di Iva all’importazione è calcolata in euro 13.085.405.