La chiesa di San Michele a Carmignano adesso è vuota, sono state tolte le panche come nel periodo del Covid e oltre alla Visitazione (nella foto il suo trasferimento) non ci sono nemmeno più le opere d’arte minori, che sono provvisoriamente esposte nella sala della giostra del Comune di Poggio a Caiano. Il capolavoro del Pontormo e le altre pale d’altare torneranno quando la chiesa sarà restaurata. Ma quanto durerà la chiusura al pubblico? Nessuno può dirlo con certezza. A breve dovrebbe esserci un incontro fra la Diocesi di Pistoia e la Soprintendenza ai Beni storici e artistici di Firenze, Prato e Pistoia per delineare le prospettive future, anche alla luce del cantiere in corso che riguarda l’ex convento e la canonica. Nessuno però in Diocesi si sbilancia sulle modalità di reperimento dei fondi e sui tempi necessari. Di sicuro ci sarà un contributo del Comune di Carmignano, ma il traguardo da raggiungere (circa 800mila euro per il tetto) appare lontano. Più volte il presidente della Regione Eugenio Giani ha promesso un aiuto, poi ci saranno i "prestiti" della Visitazione, il primo dei quali sarà nell’estate dell’anno prossimo al Vaticano per il giubileo. Nei mesi scorsi era emersa la possibilità di un contributo ministeriale, che sarebbe molto importante per il futuro del complesso di San Michele e il fascicolo sugli interventi da realizzare era stato inviato all’allora ministro Sangiuliano. Ora c’è da ripartire col nuovo ministro della cultura Alessandro Giuli.
M.S.Q.