
Il Tar aveva dato ragione al Comune che aveva chiuso il locale perché troppo vicino a una scuola. Il Consiglio di Stato ha sospeso il provvedimento
Il Consiglio di Stato ha sospeso, con un’ordinanza, il provvedimento di chiusura di una sala gioco da parte del Comune di Prato, in precedenza confermato da una sentenza del Tar della Toscana del 9 dicembre 2024. E’ stata dunque accolta l’istanza cautelare della società, operante nel settore gaming, che gestiva la sala di via Galcianese.
Secondo i giudici di Palazzo Spada, riporta Agipronews, la questione è collegata alla legittimità, da parte del Comune, di "emettere – si legge nel documento – un provvedimento repressivo nei confronti di un’attività di gioco d’azzardo lecito che abbia già ottenuto dalla Questura la relativa licenza".
Si rende quindi necessaria "la sua trattazione con l’approfondimento proprio della fase di merito" e si rimanda la decisione definitiva a una nuova udienza ancora da fissare.
Nel frattempo il Consiglio di Stato ha deciso di "sospendere gli effetti della sentenza appellata", considerando "il grave danno imprenditoriale" che può essere causato alla società ricorrente; il ricorso era stato presentato da Andrea Laterza e dalla società Johnvideo S.r.l., rappresentati e difesi dagli avvocati Cino Benelli e Matilde Tariciotti.
Il Comune aveva disposto la chiusura del locale, all’interno del quale c’erano le slot machine, in quanto si trovava – secondo quanto era emerso – troppo vicino a una scuola.