REDAZIONE PRATO

Ruba in ditta: la figuraccia dell’ex eurodeputato

Arrestato Claudio Morganti. I carabinieri lo accusano di avere sottratto materiale elettronico per 80.000 euro. "Ho fatto una leggerezza"

Un ex eurodeputato arrestato per furto aggravato e continuato in concorso di prodotti acquistati on line. Accade a Calenzano con protagonisti tutti pratesi. Il primo, il più noto, è l’ex parlamentare europeo Claudio Morganti. Il secondo, un suo collega di lavoro che gli inquirenti ritengono suo complice. "Ho sbagliato? Ho fatto probabilmente una leggerezza". Claudio Morganti, 47 anni, di Vaiano, chiamato "il trota del Bisenzio" per il suo trascorso da europarlamentare della Lega Nord fino al 2013, si difende dall’accusa di furto per il quale è stato arrestato venerdì sera insieme a un magazziniere 25enne di Montemurlo dipendente di una ditta di deposito e spedizioni di Calenzano.

Dopo avere chiuso con la politica ed essere stato espulso dalla Lega per divergenze politiche, Morganti gestisce da alcuni anni a Pistoia una ditta di logistica con un paio di dipendenti. Il suo lavoro è distribuire materiale elettronico, elettrodomestici e prodotti di telefonia che arrivano da Milano in un magazzino di Calenzano. Gli imprenditori milanesi a un certo punto si sono accorti che le consegne non venivano eseguite con regolarità e per verificare i propri sospetti sono arrivati ad assoldare un investigatore privato. Sta di fatto che importanti quantitativi di merce acquistati on line da clienti dell’area pistoiese non sono mai arrivati a destinazione. Di fronte all’ennesimo episodio poco chiaro, il personale di sorveglianza della ditta di Calenzano si è rivolto ai carabinieri che hanno iniziato ad indagare. Venerdì sera gli inquirenti hanno sorpreso Morganti insieme al magazziniere, impegnati a caricare merce su un furgone. Perquisendo le abitazioni dei due, i militari della compagnia di Signa, hanno poi trovato altri oggetti per un valore di circa 80.000 euro. Nei confronti dei due è scattato l’arresto in flagranza e una denuncia per ricettazione. Ieri il provvedimento è stato convalidato dal tribunale pratese e per entrambi è stato disposto l’obbligo di firma e di dimora. Il pm Lorenzo Gestri aveva chiesto gli arresti domiciliari. Morganti, da parte sua, si è difeso sostenendo di aver trattenuto la merce a titolo compensativo. "L’azienda per la quale lavoravo mi doveva dei soldi – spiega Morganti – e il mio voleva essere un modo per forzare la mano. Da una decina di giorni, e non prima, ho iniziato a mettere da parte alcuni pacchi senza alcuna intenzione di rivenderli, tanto che sono ancora imballati. Non so nemmeno cosa contengano e intanto li ho sistemati a casa mia senza aprirli. Dal verbale dei carabinieri vedo che si tratta di piccoli elettrodomestici. Volevo solo avere una merce di scambio perché mi pagassero quello che mi spetta. Il valore degli oggetti contenuti nei circa 40 pacchi a mia disposizione non supera i 5-6mila euro e non certo 80mila euro". Morganti si dice estraneo a tutte le accuse. "Farò forse una brutta figura - dice - ma ho solo cercato un modo per avere quello che mi spetta, a maggior ragione oggi che ci troviamo tutti in un momento di grave difficoltà per le aziende". Ma le indagini degli inquirenti al momento vanno in tutt’altra direzione e le accuse nei confronti dei due uomini restano pesanti. Secondo i carabinieri i pacchi non sarebbero mai stati registrati al loro arrivo nel punto di distribuzione di Calenzano e poi sarebbero stati fatti sparire. Saranno ulteriori indagini a chiarire cosa sia accaduto.

Sara Bessi

Lisa Ciardi