Ritrovato dipinto rubato in chiesa 44 anni fa

E’ un pezzo della pala raffigurante Sant’Orsola trafugata in San Michele Arcangelo nel 1979. Era in vendita in una casa d’aste del Nord Italia

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Dopo 44 anni è stato miracolosamente – è proprio il caso di dirlo – ritrovato. Un dipinto olio su tela del XVII secolo raffigurante "Sant’Orsola", frammento della pala d’altare originariamente raffigurante nella sua interezza "La Crocifissione di Cristo con Sant’Orsola e Santa Lucia", trafugata nell’aprile del 1979 dalla chiesa di San Michele Arcangelo di Carmignano, è stata restituita dal comandante del Nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Firenze, il capitano Claudio Mauti, al parroco della chiesa Don Elia Matija. Dal giorno del furto – in cui dalla chiesa sparirono non solo la pala ma anche altre opere d’arte e immagini sacre oltre ad arredi che facevano parte della parrocchia – non si era più saputo nulla dell’opera d’arte. Quello dell’aprile del ’79 era stato un "colpo da maestri" che aveva permesso ai ladri, sicuramente dei professionisti, di svuotare la chiesa che conteneva un patrimonio artistico non di poco conto e valore. Evidentemente, i ladri avevano poi smontato la pala per venderla a pezzi. Oggi finalmente una parte è stata ritrovata e la speranza è che se ne possano rintracciare anche altri pezzi per poterla ricostruire nella sua bellezza.

L’indagine che ha permesso il recupero del bene, coordinata dalle Procure di Genova e Firenze, è partita in seguito alla segnalazione, da parte dell’ufficio beni culturali della Diocesi di Prato, della presenza, in una casa d’aste del Nord Italia, di un dipinto raffigurante una Santa, con ogni probabilità un frammento di una pala d’altare all’epoca custodita nella chiesa di San Michele Arcangelo di Carmignano. Il sospetto infatti è che fosse proprio una parte di quella preziosa pala sparita da Carmignano ben 44 anni fa.

Attraverso l’interrogazione della "banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti", la più completa banca dati di opere d’arte rubate esistente al mondo gestita dal comando dei carabinieri della Tutela del patrimonio culturale, è stata accertata la perfetta corrispondenza tra l’opera che era stata messa in vendita con una porzione della pala d’altare raffigurante, nella sua interezza, "La Crocifissione di Cristo con Sant’Orsola e Santa Lucia", già al tempo catalogata alla Soprintendenza per la città metropolitana di Firenze e delle province di Pistoia e Prato e denunciata quale provento di furto nell’aprile del 1979 dall’allora parroco di San Michele don Aldo Magnarelli.

L’accertato scempio causato all’opera originale rende concreta la possibilità che ulteriori ritagli della stessa pala possano esser stati immessi nel mercato dell’arte e, quindi, possano essere ritrovati come accaduto per la parte che rappresenta Sant’Orsola.

"Il risultato raggiunto è non solo un esempio concreto della sinergia tra il comando carabinieri Tutela patrimonio culturale e gli uffici delle varie Diocesi – dicono dal comando dei carabinieri di Firenze –, ma anche dell’importanza sia della catalogazione delle opere d’arte ecclesiastiche, sia delle informazioni fornite in sede di denuncia, le quali alimenteranno la banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, strumento indispensabile per i militari del Reparto specializzato dell’Arma per recuperare, anche a distanza di decenni, beni di cui si erano perse ormai le tracce, restituendoli alla comunità".