ALESSANDRO PISTOLESI
Cronaca

Il ristorante cinese non vuole clienti italiani

La nostra prova: così ci hanno messi alla porta

Il nostro cronista davanti al ristorante Internazionale (foto Pecchioli/Attalmi)

Prato, 4 agosto 2016 - Si chiama ristorante "L’Internazionale" ma ci può mangiare solo chi ha gli occhi a mandorla. Pratesi e cittadini di altre nazionalità, invece, vengono rimbalzati. La segnalazione arriva da un nostro lettore: "Al ristorante di via Marco Roncioni gli italiani non possono entrare, ci mandano indietro". Incuriositi, abbiamo deciso di provare. Al telefono, però, non risponde nessuno. Così, ieri mattina, ci siamo presentati di persona all’Internazionale. Ad accoglierci il titolare del locale che fatica a mettere in fila due parole d’italiano. La richiesta è semplice: prenotare un tavolo per tre persone, all’ora di pranzo. "No, non si può", è la sua risposta. E per cena? "No, qui no". Niente da fare. Respinti, nonostante il locale sia vuoto e ci siano posti disponibili a bizzeffe.

Facciamo un ultimo tentativo: "Ci piacerebbe provare la cucina orientale, se non oggi uno dei prossimi giorni", ribadiamo. Il proprietario scuote la testa. "Cinesi, solo cinesi".

Il messaggio è chiaro: possono entrare solo i cinesi. Niente italiani. Ce ne andiamo. Il locale è molto ampio, pensato per ospitare matrimoni, grandi eventi e cene numerose. Il ristorante però rimane aperto anche a pranzo e, come abbiamo avuto modo di verificare, si rifiuta di far sedere gli italiani. A rinforzare la tesi sono i residenti e i commercianti di via Roncioni.

"Italiani lì non ne abbiamo mai visti. Forse qualcuno, parecchi anni fa, quando il locale fu inaugurato, poi basta", spiega Enrico Santini che frequenta la zona per lavoro. Il bar Blu si trova a pochi passi dall’Internazionale e anche qui raccogliamo conferme: "Diversi clienti mi hanno detto di aver provato a fissare un tavolo, ma si sono sempre sentiti rispondere picche. La voce si è sparsa in giro e adesso nessuno ci prova più", dice Massimo Piombanti.

Riccardo Bavetta abita proprio di fronte al ristorante. "Ho notato che il locale viene frequentato da una clientela molto selezionata. E ora che ci penso, in effetti, di italiani nemmeno l’ombra".

"Ci siamo lamentati diverse volte perché dal ristorante uscivano spesso cinesi ubriachi, che vomitavano per terra e sporcavano in strada", spiega Barbara, la parrucchiera della zona. "Succedeva sia a pranzo che a cena. La sera l’affluenza aumenta a dismisura e di conseguenza anche la confusione, con sosta selvaggia e problemi a trovare parcheggio".

La storia dell’Internazionale è parecchio travagliata. Inaugurato nel 2010, il ristorante finisce subito sotto la lente d’ingrandimento perché durante un sopralluogo vengono trovati nei frigoriferi alimenti di origine animale importanti illegalmente dalla Cina, oltre ad alcune anatre tenute vive in piccole gabbie in attesa di essere macellate.

Nel 2012 il locale viene posto sotto sequestro dalla Guardia di Finanza perché, tra le varie irregolarità riscontrate, c’è il fatto che il titolare non sa nemmeno una parola d’italiano. Una norma obbliga infatti i titolari a frequentare un corso di formazione, dove è previsto anche l’insegnamento della lingua. Ma a quanto pare il corso è servito a poco perché, a distanza di quattro anni, anche oggi il titolare fa ancora molta fatica a dialogare con chi non parla cinese. Nel 2014 altre magagne: blatte e scarafaggi in cucina, l’Asl chiude tutto, ma il locale riapre dopo appena una settimana. E ora, per gli italiani, non c’è più posto.