Gas e luce, l'aumento dei prezzi: l'incubo delle bollette da migliaia di euro

Il caso Rondine a Bagnolo: tanti ordini, ma costi insostenibili. Aspettano una bolletta del gas da 35mila euro

Il titolare dell'azienda

Il titolare dell'azienda

Prato, 26 aprile 2022 - L’imbozzimatura Rondine di via dell’Agricoltura nella zona industriale di Bagnolo è solo l’ultima vittima del caro energia. E’ un’azienda, che svolge un processo fondamentale nella filiera e che rappresenta bene le difficoltà che sta vivendo il distretto. I capannoni sono pieni, gli ordini non mancano e il lavoro, dopo la crisi pandemica, è ripreso a pieno ritmo, ma le spese sono lievitate in maniera esponenziale. Solo il costo del gas metano, che prima della crisi si aggirava intorno ai 9.000 euro mensili, ora è triplicato e a fine mese i titolari dell’azienda Gianni Belli, Gianfranco e Paola Signori si aspettano una bolletta di 35.000 euro (a febbraio era stata di 28.000 euro).

I costi complessivi per l’energia, che fino allo scorso anno, pesavano per il 5% sul bilancio aziendale, oggi superano il 25%, cioé cinque volte di più. Per la sola energia elettrica la bolletta è raddoppiata, passando da 3500 a 7mila euro mensili.

Per risparmiare purtroppo si può far ben poco. L’imbozzimatura, è l’operazione che precede la fase di tessitura e serve a trattare l’ordito con soluzioni di sostanze collanti, chiamate bozzime, che aumentano la resistenza del filato e lo rendono più liscio e più adatto a sopportare le sollecitazioni del telaio. La grande caldaia che alimenta il generatore di vapore - che serve per far funzionare il cilindro spalmatore impregnato di bozzime - non si può fermare e ogni giorno brucia diversi metri cubi di metano. Eppure l’imbozzimatura Rondine, che vanta 35 anni di storia ed ha 18 dipendenti, negli anni si è convertita alla sostenibilità ambientale utilizzando gas naturale al posto della nafta, scelta che oggi si sta rivelando un boomerang.

«A queste condizioni le aziende del distretto, soprattutto quelle energivore, non possono reggere ancora per molto", dice il sindaco di Montemurlo Simone Calamai che torna a farsi interprete delle difficoltà che sta vivendo il distretto a seguito dei rincari energetici. "Ad assorbire tutti i ricavi sono i rincari energetici per gas metano ed energia elettrica – ribadisce –, costi triplicati in poco meno di due mesi che stanno creando non pochi problemi e preoccupazioni alle aziende. È necessario che il distretto, attraverso le istituzioni locali e le categorie economiche, faccia sentire la propria voce a Roma e che porti all’attenzione del governo le difficoltà del tessile. Senza un intervento deciso sui costi energetici – conclude –, entro sei mesi rischiamo di perdere aziende fondamentali per la filiera". Imbozzimature, finissaggi, tintorie e rifinizioni sono anelli fondamentali della filiera tessile: imprese energivore che dopo la botta della pandemia rischiano di non sostenere la nuova stangata.

Si.Bi.