Mafia e riciclaggio, sequestrati beni e denaro per milioni di euro

Profitti di Cosa Nostra investiti in ditte che commerciano pallets

Militari della guardia di finanza  (foto di repertorio)

Militari della guardia di finanza (foto di repertorio)

Prato, 10 luglio 2020 - I finanzieri del Gruppo di Prato - coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia - hanno squestrato disponibilita' finanziarie, conti correnti, imprese, immobili ed automezzi di proprieta', fino all'equivalente di oltre 38,6 milioni di Euro, importo corrispondente al profitto complessivamente conseguito tramite l'attivita' di riciclaggio, a presunti esponenti della "famiglia mafiosa di Corso dei Mille" di Palermo, capeggiata da Pietro Tagliavia, figlio di Francesco, quest'ultimo gia' esponente di vertice del "mandamento mafioso di Brancaccio", condannato all'ergastolo sia per la strage di via d'Amelio a Palermo che per quella di via dei Georgofili a Firenze.

Il gruppo criminale, affermano gli investigatori, ha creato e gestito - direttamente e tramite una serie di prestanome - una galassia di 33 imprese operanti nel settore del commercio di pallets, con sedi in tutto il territorio nazionale ed in particolare in Toscana, Sicilia e Lazio, per un giro di fatture per operazioni inesistenti di 50 milioni di euro. Le Fiamme gialle pratesi hanno sottoposto a sequestro: 9 immobili, tra cui una lussuosa villa nella riviera romagnola, una villetta sulla costa palermitana, due appartamenti sulla riviera ligure di Ponente con pertinenti box, un immobile di Prato ove ha sede un bar e due terreni agricoli nel palermitano; 8 autoveicoli, alcuni dei quali di grossa cilindrata, ed un motoveicolo; 22 rapporti finanziari, tra cui conti correnti, polizze vita, buoni postali e fondi comuni d'investimento, per un controvalore pari a circa 1,2 milioni di euro; denaro contante per oltre 200.000 euro; 4 imprese operanti nel settore del commercio all'ingrosso di imballaggi.